L’allarme di Confartigianato: sarà un’ecatombe di imprese

"Servono interventi immediati e riforme per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo"

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di Paolo Girotti

"La situazione è insostenibile. Tra le nostre aziende si moltiplicano i casi di lockdown energetico e molti imprenditori rischiano la chiusura. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti": a lanciare l’allarme è questa volta il presidente di Confartigianato Alto Milanese, Gianfranco Sanavia, chiamato quotidianamente a fare i conti con le situazioni critiche dei suoi associati. Confartigianato ha calcolato l’impatto sulle Mpi della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas e in Italia la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: in Italia a luglio 2022 il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia.

"Noi artigiani, per definizione, siamo flessibili - è la testimonianza Giuseppe Creuso, titolare dell’impresa Crefer Snc di Canegrate, che opera nel settore tessile e che viene portata come esempio della situazione del settore - e negli ultimi anni, anzi, decenni, abbiamo superato tante crisi e affrontato sconvolgimenti nazionali e globali, ma questo shock energetico non può più essere definito un’emergenza, stiamo avvicinandoci a un punto di non ritorno. Negli ultimi mesi ho affrontato momenti difficili a causa dell’aumento dei costi delle materie prime, poi di quelli dei trasporti e infine, con un’impennata senza precedenti, di quelli energetici. L’intervento del governo è assolutamente basilare, per non bloccare la produzione". "Non c’è giorno che le imprese non chiamino i nostri uffici per denunciare una situazione che è assolutamente peggiore di quella del periodo pandemico – aggiunge Giacomo Rossini, segretario di Confartigianato Alto Milanese -; alcuni imprenditori hanno spostato la produzione negli orari notturni (quando l’energia costa meno) e altri ancora sono prossimi a un fermo totale. Si va verso i mesi freddi, per cui la preoccupazione aumenta in vista dei maggiori consumi di gas, che ha una quotazione alle stelle". Le richieste per "evitare un’ecatombe generalizzata"? Confermare e potenziare le misure già attuate da questo esecutivo dall’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, passando per il fissaggio di un tetto europeo al prezzo del gas, la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e giungere al recupero del gettito calcolato sugli extraprofitti delle imprese energetiche.