La curva dei contagi nel Legnanese accende una luce in fondo al tunnel

Nei Comuni del territorio si stanno progressivamente riducendo i casi accertati di positività al Covid 19

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di Christian Sormani

Una settimana contabile sui casi Covid, quella appena trascorsa, che riporta indietro ai livelli antecedenti la terza ondata. I casi settimanali nella città di Legnano sono stati appena 68, in netto miglioramento rispetto alla precedente che aveva fatto segnare 105 casi di positività. I comuni di zona stanno facendo registrare dati record per quanto riguarda la percentuale di sani, quindi di negativi al virus. In particolare Parabiago ha il 99,7% di persone assolutamente sane. San Vittore Olona fa anche meglio: 99,71%.

Una situazione che si evince anche dall’incidenza di zona su centomila abitanti, che in certi comuni è da zona bianca e ben sotto i 50 positivi per 100mila abitanti che porterebbe, secondo la legge, all’apertura totale delle attività. Comunque sia, bar e ristoranti, anche alla luce di questi numeri, continuano a lavorare solo su asporto e restano chiusi. Come chiusi sono palestre e centri sportivi, ormai da mesi e mesi. Una situazione che si potrebbe sbloccare soltanto con l’inizio di maggio, quando la stretta sulle attività si potrebbe finalmente allargare.

Finora solo ipotesi, ma adesso qualche sindaco, come ad esempio Raffaele Cucchi di Parabiago, sta spingendo sulle aperture dei negozi di vicinato: "Siamo in questa situazione da più di un anno, siamo stanchi e intolleranti, ma teniamo duro comunque. Oggi la curva dei contagi della nostra città fa ben sperare l’inizio di una fase discendente, forse è il caso di avviare una riapertura! Non si comprende come mai gli store online vengono considerati luoghi sicuri nella prevenzione della diffusione del Covid, mentre, nei centri urbani, un negozio di vicinato che comporta un’affluenza di solo alcune persone al giorno, sì: la vendita online comporta attività vere e proprie, magazzini da gestire, logistica e corrieri. Pertanto, se tutta questa filiera viene considerata ‘sicura’, come mai il lavoro dei negozianti no?".