"L'Inveruno Calcio non deve sparire", il paese si stringe intorno alla società

Intanto è già cominciato il "sacco" dei giovani talenti

Platea piena durante la serata

Platea piena durante la serata

Inveruno (Milano), 15 maggio 2019 - Aula consiliare strapiena, lunedì sera, per conoscere il destino della società calcistica locale dopo gli annunci relativi alle intenzioni del patron Roberto Simonini di lasciare l’Us Inveruno per trasferire società e categoria (la serie D) a Solbiate Olona. Il sindaco Sara Bettinelli ha raccontato tutto quello che è successo in quest’utimo mese, dai confronti con lo stesso Simonini a quelli con la Lega Dilettanti (a Roma), col Comitato regionale della Lnd (a Milano) e con un gruppo di persone del paese che sarebbero disposte a subentrare nella gestione della società. L'ultimo mese è stato caratterizzato anche dagli arresti domiciliari per Gorrasi, il ds della Busto 81 (società coinvolta nelle trattative), per presunte tangenti a politici fatte transitare sui conti della società bustocca.

"La fusione fra le società di due differenti province non è prevista dalle norme federali – ha spiegato Bettinelli -. Si sarebbe potuta fare con una deroga del presidente della Figc previo nulla osta dei sindaci ma il mio nulla osta non ci sarà mai. Non si può cancellare in questo modo i 75 anni di storia dell’Inveruno". "Il partron Simonini ha potuto disporre da solo una scelta così traumatica perché negli anni l’Us Inveruno si è spogliata degli organi previsto dallo statuto. Non c’è l’assemblea dei soci che avrebbe dovuto avvallare o contrastare l’idea della fusione. In futuro non si dovrà più lasciare un uomo solo al comando". Ad oggi, scongiurata questa ipotesi, il futuro dell’Inveruno (e della società Accademia Inveruno nata sotto l’egidia dello stesso Simonini, che gestisce l’attività giovanile) resta incerto.

Il patron potrebbe abbandonare la società, restare alle stesse condizioni o anche non iscrivere la squadra al campionato di serie D. In questo caso si ripartirebbe dalla Terza categoria. Con un cambio di gestione ci potrebbe essere (e sarebbe accolta senza problemi in Lega Dilettanti) la richiesta di “retrocessione” in una categoria meno onerosa rispetto alla D. Bocciata, con un lungo applauso, l’ipotesi di una fusione con l’Arconatese (che ha appena ottenuto la permanenza in D). Almeno l’attività giovanile non andrà persa. L’Accademia Inveruno, anche senza la D, potrà disputare gli stessi campionati regionali disputati in quest’ultima stagione. Purtroppo – come sovente accade in questo ambito – già è iniziato il volo in picchiata degli avvoltoi sulle carcasse di un defunto (che in questo caso non lo è affatto): molte società si sono già mosse per chiedere ai genitori di portare i figli da loro "perché l’Inveruno non offre garanzie". Soprattutto i migliori sono i più appetiti. E su questo la Lega Dilettanti dovrebbe aprire gli occhi.