Interventi bloccati Costretto a traslocare

Cuggiono, 58enne con uno stent al rene resta senza operazione. La via d’uscita è a pagamento

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di Graziano Masperi

Pochi o nessun intervento per le patologie benigne negli ospedali. È così ovunque e da tempo a causa dell’emergenza covid. È così all’ospedale di Legnano e in quello di Magenta e in tutti i nosocomi lombardi. Una situazione che rischia di causare danni enormi per i pazienti, come per un 58enne di Cuggiono operato lo scorso mese di novembre per un calcolo renale. I medici gli avevano applicato uno stent, ovvero un tubo che consente il flusso regolare di urina, ma che ha una durata di circa sei mesi. Siamo ormai al limite e il cuggionese segnala la sua preoccupazione perché dal reparto di Urologia dell’ospedale di Legnano gli fanno sapere che è tutto bloccato per il covid e gli interventi per patologie benigne non si possono fare.

"Lo stent al momento non mi dà fastidio – racconta – mi preoccupa perché si tratta pur sempre di un corpo estraneo che potrebbe creare problemi se la cosa va per le lunghe". Purtroppo c’è ben poco da fare. La situazione all’ospedale legnanese è quella di tutti i nosocomi e non è certo colpa del personale che ha fornito al 58enne tutte le indicazioni sui passi da seguire. A Legnano, per quanto riguarda l’Urologia, è disponibile una sala operatoria alla settimana dalle 8 alle 14 con tre posti letto. Quando in periodo di normalità avevano a disposizione tre sale alla settimana e 14 posti letto. L’attività si è ridimensionata notevolmente con la pandemia. I volumi operatori lo scorso anno sono risultati la metà rispetto agli anni normali. Un calo che si ripercuote, inevitabilmente, sui pazienti in attesa. Cosa fare? "Mi è stato assicurato dal personale, preciso in maniera gentile e professionale, che se dovessero passare poche settimane dalla scadenza dello stent non accadrà niente – continua - Se però il periodo di attesa si allunga dovrò cambiare lo stent. Sono in lista per un intervento che non si potrà fare, quindi l’unica soluzione sarà quella di sostituire il tubo. Attività che potrà essere eseguita in day hospital". La via di uscita c’è ed è quella di andare privatamente. I tempi verranno velocizzati notevolmente, ma se la struttura non è convenzionata si dovrà mettere mano al portafogli.