Influenza, accessi record all'ospedale di Legnano: "Virus più aggressivo da 3 anni"

L’analisi di Giancarlo Razionale, responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale di Legnano

Giancarlo Razionale, responsabile del Pronto soccorso di Legnano

Giancarlo Razionale, responsabile del Pronto soccorso di Legnano

Legnano (Milano), 13 gennaio 2018 - Sos influenza al Pronto soccorso, preso d’assalto durante e dopo il periodo delle festività. In questi giorni c’è un bel da fare al reparto emergenze di Legnano, dove medici e infermieri stanno facendo turni extra per fronteggiare le conseguenze dei malanni di stagione, che quest’anno si stanno dimostrando particolarmente aggressivi. Giancarlo Razionale è responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale di Legnano.

Dottore, quale è la situazione?

«Di solito siamo intorno a una media di 190 accessi al giorno. In questo periodo sforiamo i 210, con apici giornalieri anche di 235 accessi. Inoltre chi viene ricoverato necessita di cure più intense».

Il picco è passato?

«In realtà è adesso. È cominciato durante le festività e non si è ancora arrestato. Ma molti malati restano a casa senza presentarsi al Pronto soccorso o vanno semplicemente dal medico di base».

Quest’anno come si presenta l’influenza?

«Stupisce per l’intensità. È un’influenza particolarmente aggressiva, la più aggressiva degli ultimi tre anni, e soprattutto ha una durata maggiore rispetto a quelle precedenti».

Chi sono le persone più soggette ad ammalarsi?

«Sicuramente gli anziani. Molti hanno bisogno di un ricovero. L’influenza di quest’anno si manifesta a volte con un riacutizzarsi del quadro bronchitico, in alcuni casi fino alla polmonite».

Qualche consiglio per evitare di ammalarsi?

«Prima di tutto invito ad usare il buon senso. Le raccomandazioni sono quelle che valgono per ogni malanno di stagione, come cercare di non restare a contatto con persone che tossiscono. Ma consiglierei in particolare di non sostare per troppo tempo in luoghi affollati e di lavarsi spesso e bene le mani. Altra cosa importante: quando si capisce di essere malati bisogna stare a casa, a riposo».