Canegrate, il racconto dell'incidente: "L'autista non poteva frenare, c'era ghiaccio"

Il racconto di chi ha vissuto il terribile incidente ad Aosta nel quale è morta la diciannovenna Federica Banfi

Polizia stradale

Polizia stradale

Canegrate (Milano), 3 gennaio 2018 - «Si sono messi tutti a gridare chiedendo all’autista del bus di frenare, ma ormai era troppo tardi e la lastra di ghiaccio non ha permesso di evitare l’impatto». Un racconto drammatico quello del consigliere comunale Annalisa Sormani, la cui figlia minorenne viaggiava sul bus dell’oratorio partito da Brusson per partecipare ai festeggiamenti di fine anno in piazza ad Aosta. «I ragazzi sono rimasti tutti traumatizzati perché hanno assistito dal vivo a quello che stava succedendo. Prima hanno notato che il minivan aveva perso aderenza, girandosi. Poi si sono subito accorti che il pulmann non avrebbe potuto evitarlo. Purtroppo la strada era ghiacciata in quel tratto ed è stata una vera e propria fatalità». Fatalità che è costata la vita a Federica Banfi, canegratese di 19 anni. Nell'incidente sono rimaste ferite altre sei persone.

Una fatalità sulla quale adesso indaga la procura di Aosta. Il pm Introvigne, a cui è affidata l’indagine sotto l’egida del procuratore capo Paolo Fortuna, ha affidato al geometra Luigi Bracci l’incarico di accertare le cause dello scontro tra il Ducato e il bus su cui viaggiavano la vittima e suoi compagni di oratorio. Una perizia che sarà pronta al massimo fra una quarantina di giorni e che tira in causa la società Sav che gestisce quel tratto di autostrada. Quello che poteva essere un sospetto, potrebbe invece trasformarsi nella causa del tamponamento mortale, ovvero che la carabombola fra mezzi sia avvenuta a causa della presenza di lastre di ghiaccio sull’asfalto. Le prime informazioni da parte della polizia stradale sono che entrambi gli autisti procedevano a velocità moderata e che i test sull’assunzione di alcolici hanno dato esito negativo.