Il Green pass all’esordio I sindacati: "Vigileremo"

Dalla Cgil Ticino Olona arriva l’invito "a non esasperare le tensioni". Confartigianato: la ripresa economica c’è, non possiamo correre rischi

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di Giovanni Chiodini

"Cosa accadrà quest’oggi con l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro? Difficile pronosticarlo. Stiamo raccogliendo diversi segnali e certamente valuteremo meglio la portata di questo provvedimento nei prossimi giorni. Non nego che qualche preoccupazione esiste". Dal suo osservatorio Mario Principe, segretario della Cgil Ticino Olona, raccoglie le istanze dei lavoratori. "Sappiamo che molti non sono vaccinati. Certo sarà un problema per loro se non potranno lavorare.... La tensione c’è, è inutile disconoscerlo".

"Lavoratori non vaccinati ci sono anche nella nostra zona, come penso ci possano essere dei non vaccinati anche tra gli imprenditori. Dovremo cercare di gestire questa fase con intelligenza e senza esasperare le tensioni" ribatte Giuseppe Oliva della Cisl. Dalla Confindustria è arrivato un chiaro monito alle aziende. Saranno i dipendenti a pagarsi i tamponi. Nessuna deroga.

"Questa è l’indicazione generale - osserva Andrea Pontani, direttore di Confindustria Altomilanese - ma è chiaro che ogni imprenditore si può comportare come meglio crede con i suoi dipendenti. Stiamo anche aspettando indicazioni su possibili facilitazioni per le aziende, anche per le prenotazioni". Nel settore del commercio invece qualche disponibilità in più a venire incontro alle spese che il lavoratore dovrà sostenere per i tamponi esiste. "Dobbiamo dire che molte delle nostre aziende sono di tipo famigliare. È chiaro che se un collaboratore non è vaccinato e se di questo collaboratore non ne posso fare a meno il commerciante si farà carico della spesa del tampone perché non può permettersi di fermare l’attività" osserva Simone Ganzebi segretario della Confcommercio di Magenta e Castano Primo.

"A me risulta che l’85% delle nostre associate è a posto con tutti gli obblighi vaccinali e che parecchi altri in questi giorni si stanno adeguando. Non penso proprio ci possa essere un problema per il settore". "Quello che noi chiediamo con forza è di non perdere tempo ogni giorno nel verificare il green pass dei lavoratori che si sono vaccinati. Se vero che i non vaccinati sono il 20% in una aziendina di dieci operai ogni giorno dobbiamo controllare il green pass a quelli che sappiamo essere vaccinati. Non è una inutile dispendio di energie?", osserva Giacomo Rossini, direttore di Confartigianato Alto Milanese. "Dopo il periodo di stop e vai, in cui non si avevano certezze, moltissimi artigiani sono oggi rispettosi delle norme sul distanziamento, sulla dotazione delle mascherine e altre protezioni, sui ricambi d’area. Adesso che c’è in atto una ripresa economica non possiamo più permetterci di fermarci" aggiunge.