Guardia medica non risponde, minore con febbre a 40: oltre 6 ore di attesa per un consulto

Busto Garolfo, l'odissea di una famiglia che cerca invano un consulto telefonico fotografa il disastro della medicina territoriale: numeri sempre occupati e irreperibilità dei medici

L’ufficio di una guardia medica desolatamente vuoto (archivio)

L’ufficio di una guardia medica desolatamente vuoto (archivio)

Il centro sanitario pubblico di via 24 Maggio a Busto Garolfo fatica in questi giorni a reggere la prima ondata d’influenza che in questi giorni sta imperversando nei comuni dell’Altomilanese. Il centralino della struttura soffocato dalle chiamate sta mettendo a dura prova il personale che si sta occupando dello smistamento delle richieste di consulto. Non tutto però è causato da una situazione contingente, le lamentele dei cittadini per la qualità del servizio offerto dalla struttura che accoglie i sei ambulatori della medicina di base, sono forse il frutto di una criticità pregressa.

Ultimo tassello di questo mosaico a tinte fosche la vicenda accaduta ad una famiglia di Busto Garolfo che ha dovuto attendere oltre sei ore per avere un consulto medico telefonico. Il percorso a ostacoli inizia ieri l’altro poco dopo le tre del pomeriggio. Classica situazione con un minore affetto probabilmente da sindrome influenzale manifestata con il solito febbrone da cavallo. I genitori spaventati dal termometro che sfiora i quaranta gradi decidono di consultare il medico di base per un parere. E qui scatta l’interminabile attesa di una risposta che poi non è mai pervenuta. Dalle 15 alle 19 orario di chiusura degli ambulatori, nonostante le rassicurazioni delle segretarie, il telefono nella casa della famiglia non ha mai squillato.

Numeri sempre occupati e irreperibilità dei medici nonostante le decine e decine di chiamate al centralino, sempre occupato hanno convinto la famiglia a rivolgersi, data ormai l’ora tarda, al servizio di guardia medica. Le cose non sono andate meglio, il centralino del numero unico 116117 che risponde a livello europeo, mette in attesa telefonica la famiglia per un’ora e quindici minuti senza alcuna risposta, solo una voce registrata che avvisa la volontà del personale in servizio di rispondere al più presto.

Al termine di un pomeriggio passato al telefono per la famiglia bustese dopo sei ore e mezza dalla prima chiamata, arriva finalmente il tanto agognato parere. La famiglia è ora più serena e sorridono insieme al loro ragazzino quindicenne ancora con i postumi della prima vera influenza post-Covid. Lo sconforto per una risposta mai arrivata corre tra i social e nel giro di poco tempo, il profilo Facebook della sfortunata famiglia si riempie di un folto numero di testimonianze che raccontano di impegnative arrivate dopo settimane e tante richieste di aiuto miseramente cadute nel vuoto.