Giuramento di fedeltà per i colori biancoverdi

La reggenza della contrada di San Domenico festeggiata dai contradaioli prima nel maniero di via Bixio poi durante la tradizionale cerimonia in chiesa

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di Camilla Garavaglia

C’è una gran voglia di ricominciare a vivere il Palio, a Legnano. A partire dal popolo delle contrade, ovviamente, che non perde occasione per fare festa e per contare i giorni che separano la comunità dall’evento più atteso dell’anno (ed è tutto tranne che un modo di dire). Proprio pochi giorni fa si sono tenute in tutti e gli otto manieri le “cene dei cento giorni“, a suggellare il fatidico conto alla rovescia che porterà la città all’ultima domenica di maggio, tra l’altro – dopo l’edizione fuori dall’ordinario del 2021 – con il sospirato ritorno alla normalità.

L’investitura religiosa della reggenza di contrada è un altro di questi momenti e ieri, sabato, si è tenuta quella della contrada San Domenico: i biancoverdi si sono stretti attorno ai reggenti prima al maniero di via Nino Bixio e poi alla chiesa parrocchiale. Purtroppo, la giornata ha visto anche un momento di lutto per il mondo del Palio in generale e per la contrada biancoverde in particolare per via della scomparsa del dottor Alessandro Centinaio, che è stato ricordato a poche ore dalla morte con grande cordoglio.

Grande emozione per i reggenti di contrada, che hanno giurato fedeltà, a partire dal gran priore Maurizio Riccio, già in carica dal 2015 al 2018 e tornato reggente dopo il passaggio di consegne con Vincenzo Saitta Salanitri; poi il capitano Moreno Giusti e la castellana Debora Balliana, con la gran dama Anna Croci Candiani e lo scudiero Christian Ferrari. A chiudere la giornata, la tradizionale cena della reggenza: un altro appuntamento che il lockdown e la pandemia avevano rubato alle celebrazioni e che, oggi, finalmente può tornare a calendario. Per la gioia di tutti i contradaioli, di tutti i manieri. La contrada di San Domenico è uno dei rioni più antichi della città, chiamato un tempo “contrada delle frasche” per il suo rigoglioso verde. Nel suo territorio sorgeva il convento di Santa Maria degli Angeli che era situato nell’area dove ora si trovano le scuole Mazzini e il Museo civico. Narrano le storie che in remotissimi tempi ”fussero duo conventi, l’uno situato nel borgo appo la Collegiata di San Domenico, l’altro oltre le mura appo la clausura di Santa Caterina”...