Legnano, i fumi delle cucine ammorbano l’aria: ristorante costretto a chiudere

Dopo le proteste dei residenti di un condominio di corso Italia il Comune interviene con un’ordinanza esecutiva

La galleria di corso Italia tenuta in ostaggio per mesi dai cattivi odori di un locale

La galleria di corso Italia tenuta in ostaggio per mesi dai cattivi odori di un locale

Legnano, 9 giugno 2022 - Per mesi l’aria in questa galleria dell’area centrale della città e degli appartamenti sovrastanti era stata irrespirabile, tanto che le proteste degli inquilini del condominio e dell’amministratrice erano giunte sino agli uffici di palazzo Malinverni: con un’ordinanza divenuta esecutiva lo scorso 24 maggio l’attività di ristorazione ritenuta responsabile di questa situazione è stata sospesa sin quando i proprietari, più volte richiamati "all’ordine", non provvederanno a sistemare la situazione. Si conclude così, almeno per il momento, la vicenda che riguarda lo stabile al civico 32 di corso Italia, denominato condominio Davide, dove gli appartamenti ma anche la galleria privata a uso pubblico che occupa il piano terra, erano da tempo letteralmente infestati dai cattivi odori che, come è stato ampiamente appurato, provengono, da un’attività di ristorazione aperta a inizio 2021.

I residenti e gli amministratori del condominio avevano presto impugnato le armi, legali, per cercare di far valere le loro ragioni nei confronti del proprietari dell’attività, anche perché vivere in appartamenti invasi da fumo e odori sgradevoli era diventato impossibile. Dopo i primi, timidi tentativi di dirimere e la questione, già nel corso del 2021 erano stati numerosi gli inquilini che avevano presentato denuncia al Comando di Polizia Locale, ma la soluzione alla vicenda, indissolubilmente legata alla realizzazione di un impianto e di una canna fumaria adatta allo scopo di disperdere i fumi, tardava ad arrivare.

La questione, infine, è approdata in Consiglio comunale con un’interrogazione presentata dalla Lista Toia ed è stata l’assessore Lorena Fedeli a riassumere martedì sera la vicenda: in particolare la procedura amministrativa che, attraverso un’ordinanza, aveva imposto la regolarizzazione entro 90 giorni dei problemi all’impianto. Il nuovo conduttore subentrato nel frattempo nella gestione dell’attività aveva anche chiesto una proroga ma le richieste dell’ordinanza non erano state comunque eseguite. Dalla fine di maggio, dunque, il Comune ha infine disposto la sospensione dell’attività.