Fuma nell’area movimento merci Licenziato. I giudici: va reintegrato

La Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza del giudice del lavoro di Busto. Il sindacato: ingiustizia evitata

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La Corte d’Appello di Milano ha confermato il pronunciamento del giudice del lavoro del Tribunale di Busto Arsizio che ad agosto di quest’anno aveva annullato il licenziamento di un lavoratore di cargo city, dipendente di Mle, sorpreso a fumare una sigaretta nell’area Air side. Quindi confermato il posto di lavoro e il risarcimento con il pagamento delle retribuzioni spettanti dal mese in cui era scattato il licenziamento, da parte del datore di lavoro, la società di logistica che aveva presentato appello nei confronti di quella decisione. Il caso era quindi approdato alla Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Milano.

"È una vittoria per i lavoratori – ha commentato il sindacato di base Cub Trasporti, che ha assistito il lavoratore – è stata sventata un’ingiustizia". Il fatto risale al mese di luglio 2021, secondo quanto ricostruito l’operaio, un quarantenne, si era acceso una sigaretta ed era in attesa di avere indicazioni dai superiori, a inizio turno. Un mese dopo si era visto recapitare la lettera di contestazione: il suo comportamento nell’area Air side configurava "una grave violazione delle basilari regole di Safety&Securuty". Il lavoratore, sostenuto dal Cub Trasporti ha presentato ricorso e davanti al giudice del lavoro è emerso che quel comportamento era generalizzato, fumavano in molti, operai e superiori, a inizio e fine turno, inoltre in quel punto non c’era alcun cartello di divieto e non c’era materiale infiammabile nelle vicinanze. Il giudice del lavoro al Tribunale di Busto Arsizio nel mese di agosto di quest’anno ha annullato il licenziamento, accertando l’insussistenza del fatto, reintegrando l’operaio, decisione confermata ieri dalla Corte d’Appello di Milano.

Rosella Formenti