Legnano, famiglia sul lastrico dorme in auto. Il Comune si difende

I Servizi sociali hanno precisato di avere seguito il caso facendo da intermediari con Aler per evitare la perdita della casa

DRAMMA Andrea vive con la sua famiglia in auto ormai da luglio

DRAMMA Andrea vive con la sua famiglia in auto ormai da luglio

Legnano, 20 ottobre 2018 -  «Il signor Andrea non si è presentato a nessuno degli incontri fissati e lo sfratto è diventato esecutivo». Così il Comune spiega il caso di un cittadino legnanese, che dal 2 luglio dorme in auto con la famiglia dopo aver perso l’alloggio popolare a causa di una morosità piuttosto consistente. I Servizi sociali del Comune hanno precisato di avere seguito il caso facendo da intermediari con Aler per evitare la perdita della casa.

«La legge regionale in materia impedisce agli sfrattati da case popolari di presentare domanda per l’assegnazione di altri alloggi pubblici, dunque l’unica soluzione abitativa è quella di reperire una casa sul mercato privato. In alternativa non resta che l’attivazione delle risorse parentali» spiegano dal Comune. Nelle scorse settimane Andrea si è presentato ai Servizi sociali del Comune per un incontro con gli operatori dell’associazione «Cielo e terra», convenzionata per l’housing sociale. Gli sono stati illustrati tutti gli aspetti relativi all’inserimento, che avviene sempre a fronte della sottoscrizione di un progetto, con durata massima di un anno e precisi impegni familiari finalizzati all’uscita dall’emergenza. «Tali condizioni, però, non sono state accettate - puntualizzano dal Comune -. Assessore e Servizi sociali restano a disposizione per tornare sull’offerta di housing sociale, ma devono anche ribadire che la famiglia non può accedere ai bandi per la residenzialità pubblica, avendo perso i requisiti necessari». 

Rimane però il problema della famiglia che da luglio vive in automobile facendo la spola fra centri commerciali e spazi pubblici per lavarsi ed usare la toilette. «Il Comune non ci è venuto incontro e, anzi, ha messo persino in dubbio la mia famiglia ed io viviamo in auto. La casa famiglia non vale poi per tutti. Avrebbero spezzato la nostra famiglia, non trovando una sistemazione neppure per me che sarei rimasto a vivere in auto» ha spiegato Andrea.