Legnano, ex Gianazza,:recupero più vicino

Il documento passato in Giunta testimonia la volontà del Comune di cancellare il degrado dell’area

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di Paolo Girotti

Confermare il percorso di base per il recupero dell’area ex Gianazza: non si può dire che l’iter sia "ripartito", ma certo il documento passato in questi giorni in giunta e consiglio comunale certifica la volontà del Comune di Legnano di portare avanti, così come era stato già immaginato, il piano per la riqualificazione della ex Gianazza, l’area dismessa che costituisce una vera e propria ferita del territorio e un pessimo biglietto da visita a pochi passi dall’ingresso in città dalla Milano-Laghi. Un piano che prosegue in condivisione con il Comune di Cerro Maggiore, sul cui territorio ricadono due terzi dell’intera area. A imporre l’approvazione del documento di inquadramento, che segna un obbligato, passaggio normativo nella logica della conferma del piano è la scadenza del Pgt legnanese vigente, che trasforma in "aree bianche" gli ambiti di trasformazione precedentemente identificati. Per continuare a trattare le aree, dunque, è stato dunque necessario passare attraverso la procedura dell’approvazione del documento di inquadramento dei piani integrati di intervento. "Questo passaggio ci permette di confermare la nostra scelta, ripresentando il piano in questione esattamente come era stato già immaginato e proseguendo il lavoro che stiamo svolgendo con il comune di Cerro Maggiore - ha spiegato l’assessore alla Città futura, Lorena Fedeli -. Si tratta di un’area abbandonata da anni, completamente pavimentata e degradata. Per noi è importante continuare nella direzione indicata, sia per riqualificare un’area dismessa a rischio sicurezza, sia perché il recupero dell’area permette di fare notevoli passi in avanti nella riqualificazione della struttura viaria".

Nell’area sono previsti due tipi di edifici: uno a carattere strettamente commerciale, e uno e che il Comune di Cerro ha voluto di tipo terziario: "Per quanto concerne la mobilità, verrà risistemato l’incrocio Cadorna e via Tessa - spiega Fedeli facendo riferimento al sistema di rotonde che il documento di indirizzo prevede per il piano - e la risistemazione del primo tratto di viale Cadorna con una rotonda per permettere anche alle ambulanze della Cri l’ingresso facilitato in autostrada".