Legnano (Milano), 22 marzo 2022 - Al Centro Malattie Rare dell’Ospedale di Legnano, coordinato dalla dottoressa Paola Faggioli e diretto dal professor Antonino Mazzone, ha preso il via la somministrazione di una nuova terapia, primi in Italia ad utilizzarla, per l'Emoglobinuria Parossistica Notturna.
L'EPN è una grave patologia che obbligava fino ad oggi la paziente ad accessi settimanali in ospedale per controlli ed infusioni. Questa nuova terapia è basata sul farmaco Ravulizumab, medicinale usato per il trattamento di adulti e bambini con peso di almeno 10 kg, affetti da Epn, oppure Sindrome Emolitico- Uremica Atipica (SEUa), due patologie potenzialmente letali.
L’Epn colpisce tra le 2 e le 5 persone ogni milione di abitanti, ed è una malattia caratterizzata dalla distruzione mediata dal complemento dei globuli rossi (emolisi) e dal rischio di coaguli di sangue (trombosi), che possono verificarsi in tutto il corpo provocando danni agli organi. L’Epn colpisce uomini e donne di tutte le etnie, con un'età media di insorgenza intorno ai 30 anni
La novità di questo trattamento è anche nella frequenza di somministrazione del farmaco - solo sei volte l’anno, rispetto alla frequenza con le altre cure, settimanale o bisettimanale - con un importante vantaggio sulla qualità di vita del paziente. Per l’Emoglobinuria Parossistica Notturna, la terapia dura tutta la vita e il farmaco viene somministrato come infusione (flebo) in vena; i pazienti assumono una dose iniziale, denominata dose di carico, e successivamente una dose di mantenimento.
La cura può essere ottenuta soltanto con prescrizione medica e deve essere somministrata sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento di pazienti affetti da malattie del sangue o patologie renali. "Attualmente, la paziente sta bene - spiegano i portavoce dell'ospedale legnanese -, soddisfatta di questa nuova terapia che ha migliorato nettamente la sua qualità di vita.