Parabiago, uccisa dal convivente davanti ai figli: fermato il compagno/ FOTO e VIDEO

L'uomo si è consegnato ai carabinieri ma davanti al magistrato si è avvalso della facoltà di non rispondere

Il luogo dell'omicidio a Parabiago

Il luogo dell'omicidio a Parabiago

Milano, 18 dicembre 2017 - Ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato, Sadigue Zair, 35 enne pachistano fermato per l'omicidio della compagna Simona Forelli, 33 enne di Parabiago. La donna è stata uccisa con tre fendenti tra addome e torace, nel tardo pomeriggio nel suo appartamento di via Santini 25. L'uomo, sentito dal Pm di Busto Arsizio Maria Cristina Ria, dopo essersi presentato spontaneamente in caserma a Parabiago, ha deciso di non rispondere. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri di Legnano, l'uomo avrebbe aggredito la compagna per paura che lei lo lasciasse. I due bambini della coppia sono stati momentaneamente affidati ai familiari.

Uccisa con tre fendenti al torace. In un'abitazione a ridosso del centro storico di Parabiago si è scritta ieri sera l’ennesima pagina di sangue. E la vittima, ancora una volta, è una donna. Simona Forelli, 33 anni e due figli piccoli, di appena diciassette e cinque mesi, è stata assassinata al termine di un litigio dal convivente, Sadigue Zahir, 35enne pachistano, padre dei due bambini. L'uomo, dopo essere scappato e aver girovagato per le strade della cittadina per quasi un'ora,  si è consegnato ai carabinieri, raccontando la sua versione dei fatti. E' quindi stato sottoposto a fermo.

L’ennesimo femminicidio si è consumato nel tardo pomeriggio di domenica, poco dopo le 18,30. I due, per motivi che parrebbero passionali, hanno iniziato a discutere in maniera violenta: prima le parole, poi la zuffa, infine la reazione violenta dell’uomo, con la donna che per proteggersi dalla furia del compagno è corsa via dal divano di casa, dove la coppia stava discutendo, verso il bagno, cercando una via di fuga disperata. Infatti il convivente, che probabilmente l’aveva già ferita (viste le tracce di sangue trovate vicino al divano) l’ha raggiunta brandendo un coltello da cucina e l’ha colpita con tre fendenti mortali al torace. Il convivente  si è allontanato di corsa dall’abitazione dopo il delitto, per poi ripensarci e costituirsi un’ora dopo in stato confusionale nella caserma locale dei carabinieri dove, verso le 22, è iniziato l’interrogatorio fiume. 

L'omicidio ha sconvolto la cittadina parabiaghese, 28mila abitanti a 20 chilometri da Milano. La vittima è nata e cresciuta qui e sono molti a conoscere sia lei che la famiglia. L’uomo invece sembra facesse spesso la spola con Londra per lavoro, continuando a tornare a Parabiago dai figli.

"Sono atti da condannare con forza. Ancora una volta queste follie sono avvenute all'interno delle mura domestiche" ha commentato il sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi. "Come comune non smetteremo di promuovere azioni di sensibilizzazione per far sapere alle donne che esistono sul territorio centri antiviolenza che sono un valido aiuto e che possono fornire alle donne gli strumenti per riuscire a trovare la forza di affrontare queste situazioni. Ritengo, infatti, che le donne devono trovare il coraggio di parlare con chi di dovere per poter essere aiutate a uscire da situazioni pericolose".