Discarica di Cerro, il Comune si oppone alla richiesta di danni

Quasi 2,5 milioni di euro chiesti dalla Ecoceresc che gestisce l’impianto

Alessandro Provini

Alessandro Provini

Cerro Maggiore (Milano), 6 luglio 2020 - "Stiamo valutando con i legali del Comune la strategia per opporci ad Ecoceresc, in totale sintonia con l’amministrazione di Rescaldina". Così Alessandro Provini, delegato alla discarica di Cerro dopo la nuova causa dell’ex Simec nei confronti delle due amministrazioni comunali di zona.

L’azienda che gestisce la cava di Cerro Maggiore, Ecoceresc appunto, ha infatti chiesto circa 2.440.000 di euro di danni ai Comuni di Cerro e Rescaldina, così ripartiti: 2.150.000 euro di "danni patrimoniali derivanti dalle convenzioni: spese sostenute nell’inadempimento, esborsi connessi all’esecuzione, guadagni che avrebbe ricavato dal normale svolgimento della propria attività"; 200mila di danni causati dai comportamenti dei Comuni e altri 94mila che riguardano le ultime 4 rate delle polizze fideiussiorie.

«Le motivazioni per cui hanno fatto un simile atto vanno chieste ad Ecoceresc - continua Provini - ma si desume dall’atto probabilmente". L’atto in questione spiega che: "Pur non essendo obbligata Ecoceresc predisponeva un nuovo progetto per il recupero ambientale con la realizzazione e gestione di una discarica di rifiuti, riscontrando assoluta indisponibilità delle stesse". Dal Comune di Cerro però sembrano tranquilli. Esiste un accordo di programma voluto dai cittadini e siglato dal nostro comune nel lontano 1999. Provini chiarisce: "Questa nuova causa non intacca le certezze a suo tempo già manifestare grazie al fattore di pressione creato dalla Regione".