Un richiamo e scatta il pestaggio. Dipendente in cella: tentato omicidio

Legnano, appesa a un filo la vita del dirigente Stie aggredito

Un autobus della Stie (Studio Sally)

Un autobus della Stie (Studio Sally)

Legnano (Milano), 6 settembre 2017 - Ha fatto il proprio dovere, consegnando una lettera di richiamo con cui l’azienda contestava a un dipendente il mancato rispetto degli orari di lavoro. Ma proprio per questo motivo Vezio Guidobono, 53 anni, dirigente della Stie, l’azienda di trasporti pubblici dell’Altomilanese con sede a San Vittore Olona, è stato selvaggiamente picchiato e oggi lotta per sopravvivere in un letto dell’ospedale civile di Legnano, dove lunedì è arrivato in gravissime condizioni. Autore del brutale pestaggio Filippo Mazzitelli, l’impiegato di 57 anni addetto alla distribuzione dei biglietti ai rivenditori, a cui era indirizzato il provvedimento disciplinare e che in serata è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio con la grave accusa di tentato omicidio.

È accaduto tutto in una manciata di minuti, lunedì mattina, nella sede operativa della “Stie”, a San Vittore Olona. Vezio Guidobono convoca alle 11 nel suo ufficio l’impiegato per consegnargli la lettera di richiamo. Il lavoratore apre la lettera, la legge e, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Legnano, si scaglia contro il suo superiore. Prima verbalmente, poi colpendolo con un pugno al volto. Guidobono finisce a terra, ma il 57enne non si placa e infierisce sul superiore, sferrando altri pugni e calci al volto che lasciano il dirigente tramortito e privo di conoscenza. Alcuni dipendenti presenti nella sede intuiscono cosa stia accadendo e telefonano al 112, poi accorrono nell’ufficio del loro capo e lo trovano disteso a terra. Accanto a lui il 57enne, con qualche graffio alle mani ma nulla di più. Il manager viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Legnano, dove è ricoverato in Rianimazione per politraumi facciali e cranici, fratture al volto e una contusione cerebrale con sospette emorragie. Fino a ieri era i medici avevano sospeso qualsiasi intervento, in attesa che le condizioni dell’uomo, in coma farmacologico, si stabilizzino. Anche l’aggressore è stato medicato in ospedale per le escoriazioni alle mani e in serata, dopo essere stato sentito dagli inquirenti, è stato arrestato. L’uomo era già stato protagonista di episodi violenti sul lavoro ed ha un precedente di polizia per lesioni.