Dirigente Stie aggredito, condizioni ancora gravi ma stazionarie

Ricoverato in Rianimazione all'ospedale di Legnano, Vezio Guidobono è sempre tenuto in coma farmacologico

L'ospedale di Legnano (StudioSally)

L'ospedale di Legnano (StudioSally)

Legnano (Milano), 6 settembre 2017 - Gli accertamenti diagnostici di oggi non hanno evidenziato segni di peggioramento, ma il quadro clinico è tale da essere ancora definito "di estrema gravità". Rimangono gravi, ma stazionarie le condizioni di Vezio Guidobono, il direttore della Stie ricoverato da lunedì mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Legnano dopo essere stato aggredito con calci e pugni dal suo collega Filippo Mazzitelli sul posto di lavoro, a San Vittore Olona.

Guidobono, 53 anni, è sempre tenuto in coma farmacologico e i plurimi traumi facciali e cranici che ha subìto vengono monitorati costantemente, in attesa dell'evolversi delle sue condizioni celebrali. È probabile però che nelle prossime ore i medici inizieranno una prudente e graduale sospensione dei farmaci sedativi che lo stanno tenendo appunto in coma indotto. Seppur gravi, infatti, le sue condizioni non farebbero temere per la sua vita, anche se per una valutazione neurologica attendibile è necessario appunto il "risveglio" e l'osservare come il paziente risponderà agli stimoli e alla neuro-riabilitazione. Dal reparto di Rianimazione del nosocomio di Legnano trapela in merito un cauto ottimismo, anche se la prognosi rimane ovviamente ancora riservata e necessita di un costante monitoraggio e di molta prudenza.