“Abbigliagioco” chiude, Désirée rinuncia al suo sogno: "Volevo far divertire i bambini"

Abbiategrasso, la serranda di viale Cattaneo non si alzerà più. Pochi clienti. "Il Comune ha bocciato la mia idea di realizzare una ludoteca"

Désirée Primerano

Désirée Primerano

di Giovanni Chiodini

Un’altra saracinesca che si abbassa, un’altra luce che si spegne, un altro sogno che vola via. Il sogno di Désirée era quello di far divertire tanti bambini, ma purtroppo resterà tale. Troppi dinieghi e una scelta commerciale che non ha fatto breccia. Risultato? Da lunedì la vetrina di Abbigliagioco di viale Cattaneo non si alzerà più. "Sono nativa della Lomellina ma da anni risiedo in città - racconta Desirée Primerano -. Mi sono specializzata come animatrice per bambini. Il mio desiderio è sempre stato creare una ludoteca, uno spazio giochi. I miei nonni mi hanno lasciato una piccola eredità e con questa volevo costruire il mio futuro, facendo divertire i bambini". Ma subito si scontra con le norme e i permessi. "In Comune la proposta di una ludoteca non l’hanno mai accolta. Ho chiesto di avere in comodato un parco tra quelli abbandonati al degrado. L’avrei attrezzato e gestito da marzo ad ottobre. Niente da fare". Désirée, all’inizio della scorsa primavera, decide allora di avviare, con la collaborazione della madre, un negozio di abbigliamento per bambini, da 0 a 12 anni, a prezzi contenuti. "L’ho chiamato Abbigliagioco. Questo nome a molti è suonato strano, non capendo cosa fosse. Era semplicemente un negozio di vestiti per bambini ma all’interno vi era una bella sala con tantissimi giochi e spesso anche gonfiabili, uno spazio dove si poteva lasciare il bambino a giocare mentre la mamma osservava i vestitini. Ho organizzato merende gratuite con le mascotte di Bing, Minni, Topolino, ho creato la casa di Babbo Natale con materiale di riciclo ma non è venuto quasi nessuno". "Ho ricevuto richieste per feste di compleanno ma in questo locale non l’avrei potuto fare". L’affitto del negozio e le spese, pian piano, hanno divorato l’eredità dei nonni e così Désirée è costretta a chiudere. "Peccato - dice con gli occhi lucidi - perché uno spazio per i bambini in città manca. In questi giorni sto facendo una vendita promozionale. Qualche faccia nuova si è vista".