Dal fiume Ticino spunta un luccio gigante di 14 chili

Pescato a Boffalora e lungo 120 centimetri: la specie d’acqua dolce è a rischio d’estinzione. Ecco come Gabriele Ceriotti ha "ingannato" il mastodontico pesce

Gabriele Ceriotti

Gabriele Ceriotti

Per un pescatore, che sia professionista o meno, il luccio è una delle prede più ambite. Nel corso degli ultimi anni, la diffusione di questo affascinante pesce d’acqua dolce si è ridotta sensibilmente. Una volta regnava, incontrastato, nelle nostre acque, oggi è una rarità, anche per colpa della massiccia presenza di un altro predatore ancor più dominante, ovvero il siluro. Riuscire a catturare un luccio è impresa molto difficile. Prima di agganciarne uno, possono trascorrere settimane, mesi, persino anni. Gabriele Ceriotti, appassionato pescatore di Boffalora, è stato protagonista di una battuta di pesca indimenticabile. In una fredda giornata sulle rive del fiume Ticino, ha preso all’amo un luccio gigantesco.

Dopo una lunga battaglia, il pescatore boffalorese ha portato a riva un vero e proprio gigante: "È stato un combattimento esaltante con il luccio che è saltato fuori dall’acqua per ben due volte, spalancando l’enorme bocca. Per fortuna non è riuscito a slamarsi", spiega lo stesso Gabriele che racconta anche come ha ingannato il mastodontico pesce: "Una gomma da 18 centimetri preparata da me e montata in maniera particolare per renderla ancor più efficace". Dopo la doverosa foto ricordo, il luccio è stato misurato (120 cm) e pesato (14 kg) prima di rilasciarlo nel fiume. A differenza del siluro (infestante e dannoso), il luccio va preservato ad ogni costo. F.P.