Dai rifiuti 4 milioni di metri cubi di biometano

Accende i motori l’impianto che produrrà energia "digerendo" ogni anno 52.400 tonnellate della frazione umida e degli sfalci

Migration

di Paolo Girotti

Per il via al conferimento vero e proprio dei rifiuti e al ciclo, che si concluderà con la produzione di biometano e compost, sarà necessario attendere ancora qualche settimana, ma ieri il taglio del nastro dell’impianto Forsu di via Novara ha segnato la conclusione di un percorso durato anni, complicato nella parte connessa alle autorizzazioni e che poi, nella parte di realizzazione vera e propria della struttura, ha invece rispettato i tempi malgrado la pandemia.

Il dato di fatto è che ha aperto finalmente i battenti l’impianto urbano gestito da Asja ambiente su concessione di Amga e Ala che, dalla digestione anaerobica della frazione organica del rifiuto solido, produrrà biometano e compost: da 52.400 tonnellate all’anno di rifiuti totali (40mila di Forsu e 12.400 di sfalci verdi) si ricaveranno a regime 14mila tonnellate di compost e 4 milioni di metri cubi annui di biometano, quanto basta per soddisfare il fabbisogno di 2.857 famiglie, con un risparmio pari a 3.280 tonnellate di petrolio.

A raccontare genesi e futuro dell’impianto hanno pensato il sindaco di Legnano Lorenzo Radice, per Città Metropolitana di Milano Marco Felisa, l’amministratore Unico del gruppo Amga Valerio Menaldi, il direttore generale di Aemme Linea Ambiente Stefano Migliorini e il presidente di Asja, Agostino Re Rebaudengo. "L’impianto Forsu è un progetto di territorio e rientra nel modello di economia circolare e transizione ecologica che ci siamo impegnati a realizzare – ha detto il sindaco di Legnano Lorenzo Radice- nell’ottica di valorizzare i rifiuti che sono prodotti e non di scartarli. Si innesta nel processo che proseguirà con la tariffa puntuale che introdurremo in città e poi con il lavoro che si sta facendo sull’impianto di Borsano attraverso Neutalia. Valorizzare il rifiuto e arrivare a produrre energia da un ciclo virtuoso ha un valore immenso che possiamo ancor di più comprendere proprio in queste ultime settimane guardando le nostre bollette. Il progetto dell’impianto è migliorato rispetto alla prima ipotesi in termini di attenzione all’ambiente e di efficienza e la nostra attenzione non verrà meno neppure in futuro".

Il presidente di Amga, Menaldi, nel suo intervento ha voluto sottolineare i soli 28 giorni di sforamento nei tempi, malgrado la pandemia, per i lavori di realizzazione della struttura, mentre Agostino Re Rebaudengo - in quanto gestore da considerare come il padrone di casa - ha definito l’impianto legnanese, un investimento da venti milioni di euro per la costruzione, "il migliore che Asja ha realizzato e il migliore in tutto il paese". Per dimostrarlo ci sono ventidue anni, quelli dell’accordo di gestione siglato.