Croce Azzurra senza fondi regionali

Allarme rosso per la onlus abbiatense di assistenza: "Adesso il servizio che forniamo è a rischio"

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di Francesco Pellegatta

"Il ricorso è una possibilità, ma prima bisogna leggere le carte". Impugnare il risultato del bando che ha tolto i finanziamenti regionali alla Croce Azzurra di Abbiategrasso, indispensabili per garantire un servizio continuativo. Ci stanno pensando i vertici dell’associazione, mentre c’è ancora l’amaro in bocca per la fine della convezione ventennale con il Pirellone; al termine di un anno durante il quale, complice la pandemia, gli interventi sono stati circa tremila. L’ultimo bando, infatti, è stato vinto da Ata Soccorso, che ha sede a Vermezzo con Zelo e che da oggi è diventata il punto di riferimento per i soccorsi sul territorio. Tra le due associazioni lo scarto di punti è stato minimo - si parla di 0,89 centesimi – ma sufficiente a determinare il ribaltone.

La Croce Azzurra di Abbiategrasso, però, non considera il discorso del tutto chiuso: "Abbiamo già chiesto l’accesso agli atti per capire meglio come si è arrivati a definire la graduatoria – ha spiegato il vicepresidente, Davide Bertani –, poi ne parleremo tra noi e capiremo cosa è possibile fare". Nel frattempo l’Azzurra continuerà a mettere a disposizione un’ambulanza "a gettone" per Areu (Agenzia Regionale Emergenza-Urgenza) durante la notte e nei giorni festivi. Senza il rimborso al 100% garantito dalla convenzione, però, la sopravvivenza nel lungo periodo si preannuncia difficoltosa, visto che già oggi l’Azzurra è costretta a operare usando risorse proprie. Ad oggi, infatti, la Regione rimborsa 30 euro a missione più qualche centesimo al chilometro; e solo qualora venissero superati i quindici chilometri di percorrenza. Se si pensa che tra gasolio, personale dipendente e strumentazioni il costo di un’ambulanza h24 tocca i 360mila euro l’anno il calcolo è presto fatto. Ma quali erano i parametri del bando? "Comprendeva una parte economica, di fatto un preventivo, e una parte tecnica con la descrizione del servizio – aggiunge Bertani –. Tra i parametri c’era l’età del mezzo e la localizzazione della sede rispetto a un punto della città, che nel nostro caso è stato arbitrariamente individuato in viale Mazzini. C’erano parecchi elementi arbitrari nel bando e, per fare un esempio, nessun parametro che premiasse l’efficienza del servizio svolto in passato. Proveremo a capire meglio quando i nostri legali avranno compiuto l’accesso agli atti".

Bando a parte, la Croce Azzurra, pur senza mettere in dubbio la professionalità di Ata Soccorsi, ha sottolineato anche un altro elemento: "Nel 2020 più di metà dei nostri interventi sono avvenuti ad Abbiategrasso: oggi l’ambulanza parte da Vermezzo, quindi bisogna mettere in conto dieci minuti in più di strada, minuti che possono essere decisivi. Inoltre la sede è stata così spostata più vicino alla dorsale milanese: il rischio che in caso di sofferenza Milano possa chiamare qui per interventi a Corsico e Trezzano esiste. A quel punto il territorio resterebbe scoperto".