Boccone amaro per Cracco, il Comune “caccia” lo chef dall'Annunciata

Abbiategrasso, a rischio gli eventi nell’ex convento trasformato in ristorante di lusso.

Carlo Cracco all'Annunciata (StudioSally)

Carlo Cracco all'Annunciata (StudioSally)

Abbiategrasso (Milano), 21 dicembre 2017 - Sugli schermi è giudice inflessibile che fa tremare gli aspiranti chef. Nella vita reale, invece, è stato lui, Carlo Cracco, a ricevere un uno-due piuttosto indigesto: prima ha perso una stella Michelin, ora rischia di perdere l’Annunciata, ex convento di Abbiategrasso trasformato in ristorante di lusso.

In attesa dell’apertura del suo nuovo locale sull’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele, che si spera gli riporti il sorriso. A servirgli il boccone difficile da mandare giù è il Comune di Abbiategrasso, anche se il sindaco Cesare Nai non chiude definitivamente la partita sulla permanenza all’Annunciata di Maestro Martino, l’associazione di cui Cracco è fondatore e presidente. «Nel momento in cui non è stato possibile arrivare ad una collaborazione - spiega il sindaco - non è stato neanche possibile sottoscrivere una convenzione». A spezzare un idillio che durava da anni, nelle scorse settimane, è stato il mancato accordo sulla collaborazione dell’associazione ad Abbiategusto, la fiera gastronomica cittadina. «La convenzione per la concessione degli spazi dell’Annunciata a Maestro Martino è scaduta il 15 ottobre scorso e questa aveva manifestato interesse a proseguire la collaborazione e a proporre ulteriori iniziative negli spazi già concessi», spiega il primo cittadino. Una richiesta protocollata il 9 novembre scorso, ossia qualche settimana prima di Abbiategusto. Per l’edizione 2017 della kermesse non si è giunti a un accordo per la partecipazione a causa delle richieste economiche ritenute eccessive dalla Città del Leone.

«Nulla è stato formalizzato - spiega Nai -. Si prevedeva una serie di eventi: dalle due alle quattro cene e una comunicazione su canali diversi da quelli locali. La trattativa non è andata a buon fine, la cifra di qualche decina di migliaia di euro prospettata era assolutamente al di fuori delle possibilità di rimanere nello stanziamento totale di 75 mila euro più Iva. Nel momento in cui non è stato possibile arrivare ad una collaborazione, non è stato neanche possibile sottoscrivere una convenzione». Per l’utilizzo dell’Annunciata Maestro Martino, che attualmente è presente ancora con tutte le attrezzature della scuola di cucina che non sono state rimosse, ha corrisposto alle casse comunali un canone mensile di mille e 200 euro per ogni evento, mentre non un euro era dovuto per le utenze. Domenico Finiguerra, capogruppo di Cambiamo Abbiategrasso, ha presentato una mozione in cui chiede che la giunta comunale adotti tutti gli atti necessari affinché il Comune e la comunità di Abbiategrasso rientrino in possesso degli spazi dell’Annunciata. Come dire che è l’ora di alzarsi dal tavolo.