Cerro, il soldato Antonio a 102 anni ha battuto anche il Covid

Il centenario cerrese, un reduce della “campagna di Russia“ del 1943, canta vittoria: l’ultimo tampone è risultato negativo

Per il cerrese dal fisico d’acciaio Antonio Gianazza è stata organizzata una grande festa

Per il cerrese dal fisico d’acciaio Antonio Gianazza è stata organizzata una grande festa

Busto Garolfo (Varese), 26 giugno 2020 - Nella sua vita ultracentenaria ha combattuto molte battaglie, e le ha sempre vinte. L’ultima quella contro il Covid 19. Antonio Gianazza, originario di Cerro Maggiore, da alcuni anni residente nella Casa Famiglia gestita da Sodalitas, ha da poco compiuto 102 anni. Alla Casa Famiglia, nel pieno rispetto delle regole previste dalla crisi epidemiologica, gli hanno preparato una festa. Ma la soddisfazione maggiore è stata, qualche giorno dopo, l’aver saputo che l’anziano cerrese è riuscito a sconfiggere anche il coronavirus. "Siamo davvero emozionati per quanto accaduto. Nei giorni scorsi, a seguito del secondo tampone, abbiamo avuto conferma della completa guarigione del signor Antonio: con la sua fibra eccezionale e la sua forza d’animo ha vinto anche questa battaglia" dice, soddisfatta, la referente della Casa Famiglia Laura Vismara Forse, per chi ha combattuto prima sul fronte occidentale in Francia, per poi partire nel 1940 per la campagna di Grecia e infine per il fronte russo, nel gelo della steppa, il coronavirus non deve esser sembrato così terribile.

«Al comparire della prima sintomatologia, sono state applicate tutte le rigorose misure di prevenzione e di tutela. Antonio, in quei giorni, ha sempre avuto il morale alto e non ha mai rinunciato alla sua attività di fisioterapia né ai momenti di preghiera davanti alla grotta della Madonna". Antonio Gianazza era stato insignito della Croce di Guerra al valore militare due anni fa, il 1 agosto 2018, in occasione della grande festa organizzata per il suo primo secolo che si svolse nella casa di riposo alla presenza delle autorità militari e civili. "Si è sempre dimostrato con il morale alto e questo è stato per noi un segnale prezioso proprio in vista della cosiddetta fase2". «Storie come quelle di Antonio Gianazza – sottolinea Renato Pobbiati, presidente Sodalitas – non solo ci riempiono il cuore ma ci ripagano per gli sforzi compiuti in queste settimane dense di preoccupazioni. Ci spronano ad andare avanti con ancora maggiore determinazione, consapevoli che non possiamo abbassare la guardia ma che il graduale ritorno alla normalità è vicino. Le visite in sicurezza con i familiari degli ospiti molto apprezzate, infatti, sono ricominciate così come prosegue regolarmente la fase di riorganizzazione della Casa Famiglia".