Così rinascono nel Legnanese le case tolte ai clan

Da Legnano a Villa Cortese sempre più Comuni chiedono all’Agenzia dei beni sequestrati di poterli utilizzare per progetti sociali

di Christian Sormani

In Italia ci sono 947 soggetti diversi impegnati nella gestione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, ottenuti in concessione dagli enti locali, in ben 18 regioni su 20, in più di 350 comuni. La regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati alle mafie è la Sicilia con 267 soggetti gestori, segue la Calabria con 148, ma la Lombardia è al terzo posto con 141.

In Lombardia la rete di Libera, l’associazione che si occupa di censire in numeri degli enti legati al recupero dei beni confiscati, ha censito 141 soggetti del terzo settore assegnatari di beni confiscati, di cui 77 associazioni, 34 cooperative sociali, 3 consorzi di cooperative, 8 fondazioni, 5 realtà di Chiesa (parrocchie e Caritas), impegnati negli ambiti welfare, promozione culturale e turismo, inserimento lavorativo, agricoltura e ambiente sostenibile. Negli undici Comuni del legnanese sono presenti la cooperativa La Tela e la cooperativa Il Portico a Rescaldina, Auser Filo Rosa e l’associazione Cielo e Terra a Legnano oltre alla casa delle associazioni a Dairago.

In Lombardia sono in totale 3.259 i beni immobili censiti nella banca dati dell’agenzia nazionale di cui 1.497 sono stati destinati dall’agenzia nazionale per le finalità istituzionali e sociali, mentre 1.762 beni immobili rimangono ancora da destinare. Negli undici Comuni del legnanese sono censiti 65 beni oggetto di confisca, di cui 59 immobili e 6 beni aziendali. Di questi 42 già destinati ed ancora 23 in gestione all’agenzia nazionale.

A un anno di distanza aumentano quindi le destinazioni per finalità pubbliche e sociali ai Comuni, in particolar modo a Legnano e a Villa Cortese che recentemente hanno dato parere positivo all’Agenzia nazionale ad acquisire nel loro patrimonio alcuni beni immobili confiscati in via definitiva. In totale a Legnano sono censiti 26 beni (19 destinati e 7 in gestione), 13 a San Vittore Olona (11 in gestione e 2 destinati), 10 beni tutti destinati a Rescaldina, altre destinazioni a Dairago (4), Nerviano (4), Villa Cortese (2) e Parabiago (1). Ancora da destinare 3 beni a Cerro Maggiore e 2 beni a Parabiago. Non risultano confische nei comuni di Busto Garolfo, Canegrate e San Giorgio su Legnano. Alla luce di questi dati il presidio di Libera del legnanese invita le amministrazioni comunali ad individuare le opportunità di finanziamento nazionali e regionali per la ristrutturazione e la gestione dei beni immobili.