Legnano, inchiesta corruzione: resta al suo posto il direttore indagato

I vertici di Euro.PA hanno deciso di non revocare l'incarico a Mirko Di Matteo. Almeno per il momento

Nel riquadro Mirko Di Matteo

Nel riquadro Mirko Di Matteo

Legnano (Milano), 22 maggio 2019 - Euro.pa Service ha deciso di lasciare sulla poltrona di direttore generale Mirko Di Matteo, il manager entrato come indagato nell’inchiesta “Piazza pulita” perché ha modificato, sulla base di indicazioni avute dal vice sindaco Maurizio Cozzi, il bando di gara per la ricerca del fiscalista della società, partecipata da 15 Comuni della zona. A comunicare la decisione, che sarà certamente oggetto di discussione, è stato il presidente del coordinamento dei soci, il sindaco di Canegrate, Roberto Colombo, affiancato dal presidente del Cda, Luca Monolo. Assente invece lo stesso Di Matteo, "impegnato con il suo avvocato". Il cda si è riunito d’urgenza proprio lunedì per valutare quanto emerso dall’indagine e prendere una decisione.

"Premesso che era nei poteri del direttore modificare il bando, cosa che ha fatto senza informare il cda, ricordo che la ricerca di un nuovo fiscalista era opportuna sia per la giusta rotazione degli incarichi (il precedente era in carica da anni) sia per il possibile risparmio, che in effetti si è verificato, dovuto alla gara. Quindi la gara si è svolta regolarmente, senza produrre danni all’azienda – ha detto Colombo per provare a giustificare la decisione –. Comunque seguiremo con attenzione lo svolgersi delle indagini, riservandoci di prendere decisioni al termine delle stesse".

In poche parole Di Matteo, malgrado quanto successo, deve restare perché non ha “prodotto danni all’azienda” ma anche perché i soci dell’azienda non si sono trovati d’accordo sulla necessità di chiedere le dimissioni di Di Matteo, perché con l’organizzazione attuale Euro.PA Service subirebbe un colpo alle sue attività. "Questa è la decisione che comunico come presidente del coordinamento dei soci" ha aggiunto Colombo. E se fosse dipeso solo da lei? "Io lo avrei sospeso temporaneamente prima di capire gli sviluppi di questa vicenda. Il fatto che la decisione di intervenire per modificare il bando non sia stata comunicata al cda cambia completamente i termini della vicenda. Può anche essere che il bando fosse sbagliato così come era strutturato e che fosse necessaria una maggiore apertura, ma questa procedura è scorretta".

Monolo ha detto poi che la guardia di finanza nella sua perquisizione ha prelevato solo i fascicoli relativi a questo bando, e insistito sulla necessità di garantire l’attività dell’azienda "che occupa oltre 70 lavoratori". Dunque Mirko Di Matteo tornerà sulla sua poltrona in EuroPa service, mentre appare ormai certo che abbia già perso il suo posto nel consiglio di amministrazione di Invimit sgr, la società Investimenti Immobiliari Italiani che si occupa della gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Un incarico di prestigio, per il quale Di Matteo era stato segnalato e che occupava da pochi mesi: in questo caso la lettera di dimissioni firmata da Di Matteo sarebbe già partita e sull’altro fronte sono pronti ad accettarla.