Coronavirus, la Sant’Erasmo di Legnano chiede aiuto alla Regione

Il direttore generale il presidente: "La pesantissima crisi in corso inciderà sui bilanci". L’invito a “fare squadra” con le altre Rsa

ll direttore generale della S. Erasmo Livio Frigoli e il presidente Domenico Godano

ll direttore generale della S. Erasmo Livio Frigoli e il presidente Domenico Godano

Legnano, 1 maggio 2020 -  I numeri dei contagi da coronavirus tra gli ospiti della rsa sono preoccupanti, ma presidente e direttore della Sant’Erasmo hanno provato a fare un passo avanti, cercando di definire anche qui una “fase due” e mettendo sul tavolo due temi: un coordinamento tra le Rsa del territorio che non sia di solo confronto, ma di ricerca di soluzioni comuni in tempi brevi; la richiesta a Regione Lombardia di prendere in esame e farsi carico anche della continuità economico-finanziaria di strutture che, puntando al pareggio, usciranno da questa crisi con un peso sui bilanci insostenibile.

«Il covid-19 ci ha colpiti con forza - hanno sottolineato presidente della Fondazione Sant’Erasmo, Domenico Godano, e il direttore generale, Livio Frigoli –, ma dobbiamo darci da fare. Ci auguriamo che anche le altre Rsa accolgano il nostro invito a ragionare insieme da subito sulle soluzioni possibili per questa emergenza e poi che la Regione, nel tavolo istituito con le associazioni di categoria, comprenda lo stato di difficoltà economico".

I numeri dicono molto: sul personale erano stati effettuati, alla prima mattina di ieri, 59 tamponi (gli altri 28 erano in fila proprio nella stessa mattinata per sottoporsi al test). Di questi 59 già effettuati, 32 sono stati fatti da Ats sul personale in malattia e in sedici casi sono risultati positivi mentre in altri sedici hanno evidenziato l’assenza di contagio. La Fondazione, invece, ha effettuato gli altri 27: tra i tredici sul personale in servizio due sono risultati positivi (allontanati dalla struttura) e 11 negativi, mentre per il personale già in malattia i positivi sono risultati essere 9 e i negativi cinque. Gli ospiti presenti in struttura, in totale 85, hanno tutti avuto il test del tampone: i positivi sono 56, vale a dire il 65% dei presenti, e i negativi 29. I decessi dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati 46, contro i 16 nello stesso periodo del 2019: dal 20 febbraio sono 40, cinque per covid-19 accertato, 12 per sospetto covid-19, sette con comorbilità e 16 per altre cause. Che scenario si sarebbe presentato se, come richiesto dalla rsa, il primo marzo la richiesta di eseguire uno screening totale con tamponi avesse avuto una risposta positiva?