Il Palio di Legnano non si farà, fermato ai box dal coronavirus

La sofferta decisione assunta dal gran maestro del Collegio dei capitani con la Famiglia Legnanese

L’esultanza della contrada San Domenico vincitrice della scorsa edizione

L’esultanza della contrada San Domenico vincitrice della scorsa edizione

Legnano, 23 marzo 2020 -  Tanto tuonò che piovve. Le previsioni più nefaste, come se già non fossero sufficienti tutte quelle che si stanno avverando in questo periodo, sono diventate realtà anche per quanto riguarda molte delle manifestazioni più importanti di tutta la Lombardia. Compreso il Palio di Legnano.

L’emergenza sanitaria infatti annulla, almeno per il momento, tutte le manifestazioni del Palio di Legnano 2020. Comprese sfilata storica e corsa ippica. Questo significa che, di fatto, San Domenico sarà la contrada che entrerà nella storia per aver detenuto, suo malgrado visto che tutte le otto contrade avrebbero preferito vivere la naturale cadenza di tutti gli eventi, il Crocione per maggior numero di mesi nel medesimo anno solare. La contrada biancoverde è infatti a oggi l’ultima ad essersi aggiudicata la vittoria della corsa ippica del Palio e così rimarrà anche per i prossimi mesi. Impossibile infatti a oggi immaginare di mettere in moto la complessa macchina organizzativa che ogni anno porta all’allestimento delle iniziative che conducono il Palio e del Palio stesso.

Ecco, quindi, la decisione ufficiale assunta dal gran maestro del Collegio dei capitani, dal supremo magistrato e dal presidente della Famiglia Legnanese. Una decisione sofferta e non assunta di certo a cuor leggero tanto per tutto l’indotto che il Palio stesso porta sia in città sia nel mondo delle manifestazioni medievali e in quello degli eventi ippici - basti pensare al giro di affari che muove fra gli artigiani, fra chi si occupa di fornire i tessuti per i costumi dei figuranti, fra chi fornisce i cavalli e i buoi per la sfilata, fra i fantini e gli allevatori dei cavalli per la corsa ippica - quanto per quello che questa rassegna rappresenta. Una manifestazione come il Palio caratterizza il nome e l’immagine di Legnano quasi quanto il Carroccio e il guerriero Alberto da Giussano. Una scelta che però si è resa necessaria sia per l’emergenza sanitaria attuale a causa del proliferare dei contagi da Sars-cov2, il virus che porta la malattia covid-19, sia per l’impossibilità di organizzare eventi così complessi da gestire in un clima di totale incertezza.

«Se ne riparlerà una volta conclusa l’emergenza - spiega il gran maestro Giuseppe La Rocca -. Quando avremo la certezza che tutto questo sarà finito, ci riuniremo e stabiliremo in che modo procedere. Prima di tutto vengono la sicurezza e la salute di tutti i cittadini". Impossibile pensare, quindi, a un Palio 2020 prima dell’estate. Non impossibile potrebbe, invece, essere pensare a una manifestazione del genere magari all’inizio di autunno, seppure con le notevoli incognite che riguarderebbero organizzazione e meteo. Il primo aspetto dovrebbe necessariamente tener conto del fatto che d’estate difficilmente le contrade potrebbero lavorare per l’organizzazione della manifestazione e dovrebbe anche considerare un altro aspetto fondamentale: l’assenza contestuale e a quel punto continuativa di una vera Giunta e un sindaco, che nel caso del Palio assume la carica di supremo magistrato. Questo complicherebbe ulteriormente uno scenario di ripresa già problematica dopo l’emergenza. Incognita meteo: mentre da fine maggio a metà giugno comunque un fine settimana di sole può accadere quasi sicuramente, in autunno tutto si complica. Molto, però, dipenderà dal momento, per ora tutto è annullato. Ma non è detto che lo sia per l’intero anno.