"Contropartita di utilità pubblica importante, in un’area che sottraiamo all’edificazione"

Sindaco e assessore provano a chiudere una vicenda annosa

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La superficie lorda totale realizzabile sul lotto di via Sabotino, Pgt alla mano, è di oltre 13mila metri quadrati: i 3mila previsti dal piano equivalgono quindi al 22% dell’edificabile. È a partire da questo dato che gli amministratori legnanesi sono convinti, dopo le polemiche degli ultimi mesi, di aver trovato una soluzione ideale che porterà anche alla chiusura della vicenda Legnano Patrimonio. "La riduzione significativa delle volumetrie previste riporta questo progetto in una logica compatibile con il territorio – spiega l’assessore alla Città futura Lorena Fedeli (nella foto) –. L’edificazione che annulla buona parte della volumetria e la cessione al Comune di oltre il 40% del terreno forniscono una contropartita di utilità pubblica importante, che ha spinto l’amministrazione a esprimersi positivamente sulla proposta di parere preventivo. Si creano le condizioni per avviare la risoluzione di una situazione pendente da anni e con un pignoramento in corso, che potrebbe portare nei prossimi mesi a passaggi di proprietà".

"Abbiamo intavolato un dialogo nella logica della massima riduzione dell’impatto ambientale e dell’ottenimento di utilità pubbliche in un’area che sottraiamo al cemento – ha aggiunto il sindaco, Lorenzo Radice –. Siamo molto distanti da quello che si permetteva con la cartolarizzazione di questo lotto, quando si cercava di massimizzare la quantità di volumi".

A fine ottobre la società Gls, in qualità di mandataria con rappresentanza di Leviticus Spv srl, società subentrata nel possesso del credito ipotecario vantato nei confronti di Legnano Patrimonio, aveva comunicato l’intenzione di dare corso alle azioni esecutive immobiliari sul bene immobile, accelerando la ricerca di una soluzione. P.G.