Corbetta, cocaina nell'auto del capo dei vigili: "Una trappola per vendicarsi"

La comandante dei vigili trovata con le dosi di droga punta il dito contro un agente licenziato, e il giallo s’infittisce

La comandante Vismara dopo aver ritirato l'esito - negativo - del test del capello

La comandante Vismara dopo aver ritirato l'esito - negativo - del test del capello

Milano, 15 febbraio 2020 -  Una comandante integerrima, legata alla sua professione, incastrata da chi aveva maturato astio per essere stato allontanato dal commissariato di Polizia Locale da un lato, una funzionaria pubblica dedita ad attività illecite legale alla cocaina dall’altra. Quale sia la verità circa la posizione della comandante della Polizia Locale di Corbetta Lia Vismara, lo accerterà l’autorità giudiziaria. Certo è che, all’indomani dell’esposto presentato a carico di chi, secondo lei, avrebbe voluto e potuto incastrarla, la vicenda assume ancora di più, se mai ce ne fosse bisogno, i contorni del giallo. Vismara, in una lunga e dettagliata spiegazione scritta trasformata insieme al suo legale in esposto formale, ha spiegato quanto accaduto prima del famoso 3 gennaio, serata in cui è stata perquisita al termine di una partita di pallavolo con la squadra della Polizia Locale a Baranzate, e scoperta in possesso di tre grammi di cocaina, e quella stessa sera.

«Da circa un anno e mezzo non partecipavo alle attività della squadra di pallavolo", ha scritto spiegando di aver abbandonato per contrasti con alcuni agenti del suo comando, in particolar modo uno, "che ha sempre mostrato grande ostilità nei miei confronti", con tanto di "minacce dirette alla mia persona e al sindaco". Vismara nel suo esposto ha spiegato come, contro questo agente, sia stato presentato un esposto anche da parte dell’amministrazione comunale di Corbetta, in quanto accusato insieme ad un altro vigile di essersi "appropriato indebitamente di documenti dell’ente, sottraendoli dal sistema informatico protetto". Stando a quanto ricostruito dalla comandante, avendo avvisato in una chat di gruppo della sua presenza quella sera alla partita di pallavolo, i presunti complottatori avrebbero potuto organizzarsi. Al termine dell’esposto Vismara scrive testualmente di "ritenere" l’ex agente che l’aveva minacciata "l’organizzatore dei fatti che l’hanno vista coinvolta quella notte".

Relativamente alla denuncia sporta nei confronti di tre militari della stazione carabinieri di Bollate, che secondo la comandante hanno firmato un verbale di denuncia a suo carico per detenzione di droga ai fini di spaccio seppur non fossero gli stessi ad essere intervenuti per fermarla e perquisirla, nella tarda serata del tre gennaio scorso quando sotto il sedile della sua auto furono trovati tre grammi di cocaina, a fare chiarezza, e a esprimere la posizione ufficiale dell’Arma, è intervenuto anche il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, colonnello Luca De Marchis. «Siamo intervenuti a seguito di una segnalazione effettuata al 112, regolarmente registrata – ha spiegato – abbiamo agito nel rispetto del nostro lavoro e in totale trasparenza e abbiamo richiesto i tabulati telefonici per identificare chi ha chiamato. Se qualcuno ha tramato un complotto, noi ne siamo assolutamente e totalmente estranei". Per quanto riguarda la denuncia di falso ideologico De Marchis ha aggiunto: "Si tratta di una denuncia sporta dalla comandante, sulla quale farà le sue valutazioni l’autorità giudiziaria".