Oltrepassano l'Area C a Milano, mille euro di multa: ciechi di Corbetta graziati da Sala

Il sindaco di Milano ha annullato la sanzione

I coniugi non vedenti Roberta De Censi e Sergio Favetti

I coniugi non vedenti Roberta De Censi e Sergio Favetti

Corbetta (Milano), 5 marzo 2018 - «Mi hanno telefonato dall’ufficio dell’assessorato alla sicurezza del Comune di Milano. Non ho ancora nulla di scritto ma mi è stato preannunciato che le multe verranno annullate. Spero che sia tutto vero. Restano a nostro carico le spese di spedizione. Non è giusto, ma mi adeguo». Sergio Favetti non dovrà pagare le undici multe comminate dal Comune di Milano per aver varcato l’area C in assenza di validità del tagliando di esenzione che gli è dovuto essendo cieco. Lui e la moglie. Proprio la moglie, accompagnata da un conoscente, dal primo novembre al 22 dicembre scorso era entrata undici volte nell’area C per recarsi al lavoro (insegna alla scuola medie di via Vivaio a studenti ciechi) negli orari serali in cui, per una questione di sicurezza, non si è servita dei mezzi pubblici .

Una dimenticanza – quella del rinnovo del documento che attesta l’invalidità dei coniugi Favetti – che costerà poco più di cento euro. «Certo rispetto ai mille e passa euro di multa che avrei dovuto pagare assommando le 11 multe ricevute queste cento euro sono nulla ma la ritengo un’ingiustizia. E’ come se io mando una cartolina ad un amico e quest’ultimo deve pagare il francobollo». «Non dimentichiamo che la mia è una disabilità permanente, che non può essere soggetta a permessi temporanei. Dopo quello che ci è accaduto – afferma Favetti – auspico che anche per i contrassegni veicolari possa essere esteso il concetto della persistenza della menomazione. Questo già avviene per l’invalidità che non è soggetta a revisione e scadenze se la patologia è irreversibile. La cecità è una menomazione irreversibile. Se io ho il diritto a delle esenzioni, come appunto quello del pagamento dei pedaggi in aree a traffico limitato, questo diritto sia riconosciuto ovunque, senza obbligare il soggetto portatore di handicap a rivolgersi nei vari uffici».

«Inoltre bisognerebbe obbligare gli enti che emettono questi tagliandi di esenzione a inviare avvisi di scadenza al domicilio dell’utente, come avviene per il bollo auto da parte della Regione. Così si evitano problemi come quelli che sono capitati a noi. Ci sono state delle notti che io e mia moglie non abbiamo dormito…». Sergio Favetti ringrazia i giornali che hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica il loro caso e anche chi si è premurato di contattare gli uffici del sindaco di Milano, Sala, per chiedere un suo intervento a sanatoria di una sanzione dovuta solo a dimenticanza.