Legnano, i ciclisti sono sempre più a rischio

Dopo i recenti incidenti il presidente dell'Us Legnanese, Luca Roveda, lancia l'allarme: "Qui si pensa solo alle auto"

Un incidente in bici

Un incidente in bici

Legnano (Milano), 9 agosto 2019 - "Faccio subito una premessa: al di là del mio ruolo di presidente dell’Unione sportiva legnanese, il mio punto di vista è quello dell’utente. Ciò che è successo in città in questi giorni dimostra come le strade siano pensate unicamente in funzione delle macchine, e non delle biciclette". È il 54enne presidente/utente Luca Roveda a riflettere sui gravissimi incidenti occorsi ai ciclisti negli ultimi giorni, partendo dai due sventurati investiti alla rotatoria tra il Sempione e viale Cadorna. "L’Italia è il Paese con il più alto numero di morti per km percorsi in bicicletta: 51 morti ogni miliardo di chilometri pedalati, come emerso dalla Tavola rotonda sulla Sicurezza dei ciclisti (Cycling safety), tenutasi un anno fa a Parigi - riprende -. Al secondo posto troviamo gli Usa (49 morti) e agli ultimi posti Norveglia e Olanda (8). Eppure l’uso della bicicletta dovrebbe costituire un salto di qualità: pensiamo al risparmio sul carburante, al tempo sottratto alla ricerca di parcheggio, ai vantaggi per la salute. Uno studio dell’Università di Pavia evidenzia che per i percorsi urbani fino a 6 km la bicicletta è più veloce dell’automobile".

Il ciclista in una città come Legnano si trova di fronte a un interrogativo amletico: meglio ridurre il rischio cardiovascolare, con l’esercizio aerobico della pedalata, o meglio ridurre il rischio di finire in Terapia intensiva, evitando il medesimo esercizio? "Le rotatorie, create per fluidificare il traffico, sono spesso incentivi per gli automobilisti incivili a impegnarle alla massima velocità. Il ciclista deve stare attentissimo, e se possibile attraversarle con la bici a mano sulle strisce pedonali. E poi un consiglio che do anche ai miei figli: utilizzare sempre le mani e le braccia per segnalare gli spostamenti, non solo quando si svolta ma anche quando ci si sposta leggeremente per evitare tombini dissestati o buche. Cercare di intercettare lo sguardo di chi guida per capire se sta prestando attenzione a noi o guarda il cellulare. Usare sempre casco, luci e campanello". E non ultimo, un appello alle amministrazioni comunali: "Quando si programma il rifacimento dei manti stradali, consideriamo di ricavare gli spazi per le piste ciclabili. Serve programmazione. E volontà".