Grande Trittico Lombardo: ciclismo, tifo e coraggio. È la rinvincita sul Covid

Grande festa in piazza per la partenza del primo evento sportivo post lockdown. Il presidente della Legnanese: "Rimettiamo in competizione anche l’economia"

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di Luca Di Falco

La presentazione del Grande Trittico Lombardo in piazza San Magno dinanzi al sagrato della basilica è stato ieri mattina il primo evento post lockdown con il prestigioso evento sportivo che ha inviato un grande messaggio di speranza. La partenza da Legnano della gara che ha visto unificare per questa edizione storica eccezionalmente gli sforzi di Us Legnanese 1913, Sport Club Mobili Lissone e Società Ciclistica Alfredo Binda Varese è stato un momento di partecipazione popolare e di festa sportiva, osservando naturalmente i protocolli dell’emergenza sanitaria per il Covid con il distanziamento segnalato sul selciato della piazza e l’utilizzo delle mascherine sia per i corridori delle 21 squadre che sono sfilati sul palco sia per i tifosi e i curiosi dietro le transenne prima in piazza e poi in largo Tosi, da dove poco prima di mezzogiorno la carovana dei ciclisti si è incolonnata con battistrada i ragazzi della Sportiva per raggiungere la partenza ufficiale da via XX Settembre.

È toccato dunque al ciclismo, con tutte le cautele dettate dalle circostanze e da una stretta osservanza del protocollo sanitario come predisposto dagli organizzatori, offrire il primo evento pubblico di rinascita e di partecipazione sociale, sperando che presto si possa tornare a fare così anche per le altre attività sportive che arricchiscono il territorio. Il coraggio delle tre società organizzatrici è stato dunque ripagato dalla risposta e dalla passione dei legnanesi di ogni età, non è mancato anche qualcuno dei candidati alla poltrona di sindaco perché era davvero importante esserci in un momento di aggregazione seppur distanziata, con un significato simbolico di ripartenza al di là dello sport.

Se Vincenzo Nibali e gli altri campioni hanno scaldato le mani dei tifosi esortati dallo speaker Alessandro Brambilla e dalla showgirl Justine Mattera, madrina della corsa, il ricordo più bello di questa partenza è stata di sicuro nel ritrovarsi, salutarsi e parlare tra amici e appassionati sportivi non solo di ciclismo, che non è poca cosa dopo i mesi trascorsi. "Abbiamo ricevuto una risposta entusiasta della gente – il commento del presidente della Legnanese, Luca Roveda –, questo ci ripaga di ogni sforzo, perché il messaggio che volevamo inviare grazie al nostro amato sport è partito con i corridori e i colori delle loro maglie che hanno portato un momento di spensieratezza nel cuore della città. È per tutti noi un motivo di particolare orgoglio che il primo evento internazionale di spessore per la nostra regione, così gravemente colpita dalla pandemia, sia partito dai nostri territori, con un grande desiderio di ricominciare".

E la conclusione della gara con l’arrivo a Varese nel pomeriggio con un tempo inclemente per le abbondanti precipitazioni che hanno messo i corridori a dura prova, ha avuto una meritata ribalta nazionale con la diretta su Rai 2. "Una promozione per tutta la nostra terra – ha detto il presidente della Binda, Renzo Oldani –, la sua voglia di ricominciare anche imprenditorialmente e turisticamente con questo appuntamento di natura internazionale per la Lombardia e l’Italia. Ci abbiamo messo come società promotrici tutto il cuore unendo straordinariamente le energie per mettere in piedi questa corsa e salvare almeno il 2020: nonostante le condizioni meteo lo sport e la voglia di vivere hanno trionfato ancora una volta".