Cerro Maggiore, ancora molti gli interrogativi sull'omicidio D'Errico

Il sindaco ringrazia i carabinieri: "Vicenda amara"

Carabinieri sul luogo del delitto

Carabinieri sul luogo del delitto

Cerro Maggiore (Milano), 4 gennaio 2022 - L'inchiesta sull'uomo semicarbonizzato ritrovato nell'ex Brenta continua. Si pensa che qualcuno abbia potuto aiutare il figlio, unico indagato per ora per la morte del 65enne Carmine D'Errico, a portare nella fabbrica dismessa di fianco all'A8 il cadavere dell'uomo per poi darlo alle fiamme. Intanto arriva il ringraziamento ai militari da parte del sindaco di Cerro Maggiore, Nuccia Berra: "Voglio ringraziare i nostri Carabinieri per la svolta nelle indagini legate alla tragica scoperta del corpo carbonizzato ritrovato nell'area della ex Brenta Precompressi. In questi giorni le nostre forze dell'ordine hanno continuato ad indagare e percorrere le varie piste per arrivare a dare un nome all'uomo e, soprattutto, un volto all'omicida. Senza entrare nel merito delle indiscrezioni di stampa che annunciano un indagato per omicidio per il cadavere semi-carbonizzato ritrovato in una fabbrica dismessa, come primo cittadino esprimo tutta la mia amarezza per questa vicenda. È già sconfortante leggere sui quotidiani simili storie familiari, ma è tragico viverle direttamente. Ho piena fiducia nell'operato dei nostri carabinieri, per questo sono convinta che presto si potrà voltare pagina individuando il colpevole".

Rimangono tantissimi gli interrogativi sulla vicenda: perchè Cerro Maggiore? Dove è stato ucciso l'uomo e quando? Carmine D'Errico era sparito da casa il 30 dicembre scorso. Il cadavere semi carbonizzato è stato trovato lo scorso 21 gennaio da tre ragazzini. Uno spazio temporale ancora tutto da valutare.