"L’Hub funziona ma mancano i vaccini"

Cerro Maggiore, l’assessore Alessandro Provini monitora la situazione del “Move in“ passato da 250 a 500 inoculazioni al giorno

Il centro vaccini

Il centro vaccini

Cerro Maggiore (Milano) - "L’Hub vaccinale funziona bene, ma non ci sono vaccini e la settimana prossima è previsto un ulteriore calo". E’ singolare il racconto di chi vive in prima linea la lotta contro il Covid e di chi potrebbe fare molto meglio, ma viene bloccato da una burocrazia imbarazzante che a metà aprile, invece dell’annunciato boom di fiale anticovid, si troverà molte meno dosi disponibili di oggi. "Purtroppo le decisioni prese sono state evidentemente sbagliate - ha spiegato l’assessore cerrese, Alessandro Provini, il quale ha il polso della situazione del centro vaccinale del Move in -. Noi abbiamo pianificato tutta la nuova fase con Poste italiane, che partirà la prossima settimana, ma sul fronte vaccini non arrivano notizia confortanti, anzi". L’hub cerrese intanto ha quasi raddoppiato il numero di vaccinati in una settimana: dalle 250 dosi al giorno di sette giorni fa alle quasi 500 di oggi. I medici lavorano dalle 9 alle 14,30. "Siamo entrati a regime ma potremo fare molto di più, peccato per le dosi che mancano - aggiunge -. Poi abbiamo anche problema con Astrazeneca, il vaccino che molti non vogliono fare. Ci chiedono Pfizer, anche in virtù dei troppi tentennamenti del Governo. Non si possono dare informazioni diverse ogni giorno. Il risultato poi è questo".

Sulla prossima settimana Provini non entra nel dettaglio, ma le notizie non sono positive: "Non ci sono segnali confortanti e se non abbiamo vaccini credo che la colpa sia davvero dell’Unione Europea più che del sistema Paese. Abbiamo un problema grandissimo a livello europeo e mi sembra che adesso sia particolarmente evidente". Intanto sulle dieci postazioni disponibili dlel’hub vaccinale cerrese, ne vengono utilizzate 6, al massimo 7, tre rimangono chiuse. Segno anche questo che la disponibilità è intatta, ma che il sistema non funziona per mancanza del bene primario: il vaccino. Un centro vaccini, quello del Move In di Cerro Maggiore, in cui lavorano tanto volontari: dai 15 ai 18 delle associazioni Il Sole nel cuore, Lilt, Auser Legnano, Fondazione Italiana Diabete, Il Quadrifoglio di Cerro e Cantalupo e altri 6 o 7 della protezione civile. Un esercito di volontari che gratuitamente ogni giorno presta servizio per la comunità. "Stanno gestendo tutto alla perfezione - conclude Provini -. Non ci sono più state file e anche la sala d’attesa non si ingolfa più".