Castano Primo, sfrattato da casa a 80 anni: "Non posso avere un alloggio? Fatemi lavorare"

L'appello di Giuseppe Candiani

Giuseppe Candiani

Giuseppe Candiani

Castano Primo (Milano), 13 settembre - "Non voglio la carità. Credo soltanto di avere diritto a una casa dopo una vita di lavoro". Cadere e poi rialzarsi. E poi rifarlo ancora. E di nuovo. Con la consapevolezza di poter contare soltanto sul proprio ingegno e sulle proprie idee. Con la consapevolezza che la realizzazione umana passa anche dalla professione. Giuseppe Candiani ha lavorato per oltre cinquant’anni e fra undici giorni potrebbe ritrovarsi a dormire in mezzo a una strada. Nel vero senso del termine, visto che l’appartamento nel quale abita attualmente è stato venduto e il 24 settembre è previsto lo sfratto. Giuseppe Candiani ha ottant’anni e una vita da imprenditore. Fatta anche di errori e di cadute. Dalle quali però il castanese si è sempre rialzato.

Fino a pochi anni fa, quando la crisi ha iniziato a colpire più duro. E soprattutto quando anche Candiani è stato avvolto dalle spire dell’insidioso mondo delle partite Iva. Il mondo del “regime dei minimi” che tanto fa penare molti giovani e che di certo non risparmia sofferenze a chi è più navigato. Esattamente come Candiani, che è passato dall’essere dipendente a decidere di creare un’attività imprenditoriale in proprio. "Sono passato dalle assicurazioni a uno dei laboratori di sviluppo fotografico più importanti d’Italia. Ho persino dato vita a un’azienda di confezione di sacchetti per le scarpe, a una di realizzazione di abbigliamento - racconta Candiani -. Prima di intraprendere ogni attività mi sono preparato. Ho sempre avuto una certa credibilità anche presso le banche proprio perché i progetti che presentavo erano validi". Un'esistenza che sembra un film fatto di alti e bassi e colpi di scena. "Per riprendermi dopo il fallimento di uno dei miei progetti - spiega - sono andato a fare il venditore durante le gite per anziani. Poi, ho rilevato il call center di un amico e gliel’ho restituito dopo circa un anno rivitalizzato e con gli affari che andavano a gonfie vele".

Oggi, anche a causa di una crisi famigliare che lo ha portato a separarsi dalla propria seconda moglie e che gli è costato una somma considerevole, Giuseppe Candiani a ottant’anni si trova quasi senza un tetto sopra la testa. "Io non voglio regali o ciò che non mi spetta - sottolinea -. Percepisco una pensione di 640 euro al mese a causa dei miei ultimi anni con partita Iva. Il Comune di Castano Primo mi ha invitato a fare domanda per una casa dell’Aler a Magnago, ma non ho ottenuto niente. Il 24 settembre mi sfratteranno, cosa farò? Non vogliono darmi una casa? Mi consentano di lavorare: io ho ancora tanta voglia di fare".