Castano Primo, la moschea è ancora lontana

Una sentenza della Corte costituzionale rimette in moto il dibattito sulla realizzazione, ma il sindaco predica prudenza: "Situazione confusa"

Musulmani a Castano Primo

Musulmani a Castano Primo

Castano Primo (Milano), 13 dicembre 2019 - In città torna d’attualità il dibattito sulla moschea dopo che la Corte costituzionale ha annullato le norme stabilite dalla Regione Lombardia con la legge 2 del 2015, ritenendola in contrasto con l’articolo 19 della Costituzione sulla libertà di culto. Di fatto la Corte ha dato ragione al Tar della Lombardia che già aveva sollevato dubbi sulla legittimità delle legge. E anche per effetto di questi dubbi si era arenato l’iter per la realizzazione della moschea a Castano. Un iter che si era avviato nel 2013 (il sindaco era Franco Rudoni di Forza Italia) con la richiesta di un parere preventivo all’esercizio dell’attività di culto in un edificio di via Fiume. Ottenuto un parere favorevole l’associazione dei musulmani della città, Madni, acquista l’edificio. Nel 2015 (con sindaco Pignatiello) il Comune con un atto dirigenziale concede il permesso a costruire. A questo punto, nel 2016, monta la protesta della Lega Nord, con una raccolta firme contro la realizzazione della moschea. I lavori vengono sospesi nell’ottobre dello stesso anno.

Nel frattempo, entrata in vigore la legge regionale, l’amministrazione in autotutela annulla la pratica col permesso di costruire, anche perché vengono rilevate delle controindicazioni all’insediamento di una struttura di culto in una zona ritenuta inadeguata (mancanza di parcheggi e criticità viabilistiche). L’associazione Madni ricorre al Tar che però da ragione al Comune, evidenziando comunque le problematiche oggetto della decisione della Corte. E adesso? "La mia posizione non è cambiata. Non ho fatto promesse a nessuno, ho sempre detto che a Castano seguiremo le regole, le leggi e soprattutto la Costituzione Italiana – dice oggi il sindaco Giuseppe Pignatiello -. Non sono ancora entrato nel dettaglio della sentenza della Corte Costituzionale, ma la situazione è molto confusa. Alle decisioni incontestabili della Consulta si contrappongono le dichiarazioni dell’assessore regionale Foroni che conferma la validità della legge e indica la possibilità di interventi futuri di modifica non appena verrà ufficializzata l’incostituzionalità".

«Dispiace vedere come la questione della libertà di culto sia vissuta come terreno di scontro per Regione Lombardia e Corte Costituzionale. In tutto questo, comunque, noi Comuni siamo schiacciati e ci troviamo nel mezzo. Noi Sindaci aspettiamo leggi che rispettino la Costituzione e lecite". La Lega castanese preannuncia una nuova mobilitazione. I leghisti una moschea a Castano non la vogliono.