L’appello del papà di Carol Maltesi: "Un aiuto per il funerale"

Fabio Maltesi, il padre della 26enne uccisa e fatta a pezzi a Rescaldina, lancia la proposta con un post in cui pubblica la foto della figlia felice

Carol Maltesi, aveva 26 anni: è stata uccisa e fatta a pezzi

Carol Maltesi, aveva 26 anni: è stata uccisa e fatta a pezzi

Rescaldina (Milano) - Una raccolta fondi per un funerale dignitoso. Sul suo profilo facebook Fabio Maltesi, il padre della 26enne uccisa e fatta a pezzi a Rescaldina, lancia la proposta con un post in cui pubblica la foto col primo piano della figlia con una espressione serena e felice. «Carissimi amici di Carol Angie Deborah Maltesi stiamo per fare una raccolta fondi così da aiutare lei e la sua mamma di fare in modo che abbia un funerale dignitoso» scrive il genitore che poi prosegue: «L’offerta di donazione è libera e anche una minima avrebbe tanto valore simbolico per noi ma anche per tutti quelli che la amavano e verrebbe apprezzato enormemente. Grazie di cuore dal suo papà». A seguire la causale e i vari estremi per fare il bonifico con la richiesta esplicita di condividere il messaggio postato su facebook. Un messaggio tradotto anche in lingua inglese. Fabio Maltesi in questi giorni si era sfogato sui social contro il carnefice che ha fatto a pezzi la figlia, Davide Fontana. 

L’uomo lo ha insultato più volte minacciando di attenderlo fuori dal carcere per fargliela pagare. Un post scomodo, poi tolto, ma ripreso dai media che ne hanno dato risonanza. Adesso la richiesta di aiuto per celebrarne il funerale in modo consono, probabilmente a Sesto Calende, paese dove vive la madre di Carol e dove la giovane aveva passato gran tempo della sua esistenza. Funerale di cui al momento non si ha data certa. Il giorno delle esequie della giovane non è stato deciso perché non è ancora stata completata la relazione sull’autopsia a causa delle condizioni in cui versa il corpo, tagliato in quindici pezzi. «Le indagini sono ancora lunghe perché la Procura di Busto Arsizio preferisce prendersi tutto il tempo che serve» ha spiegato l’avvocato Scalia. 

La donna era stata uccisa tra il 10 e l’11 gennaio in casa propria, poi ritrovata in una scarpata nel territorio di Paline di Borno in Valle Camonica il 20 marzo. Per mesi il suo corpo era stato conservato in un frigor all’interno dell’abitazione della giovane, con il suo assassino che aveva acquistato su Amazon il congelatore per conservarne i resti. Adesso le indagini sarebbero quasi concluse, inchiodando il Fontana alle sue responsabilità e non appurando alcuna complicità esterna nè per l’omicidio e neppure per l’occultamento del cadavere. Fontana avrebbe fatto tutto da solo. Rimangono da analizzare il pc dell’uomo e il cellulare sul quale ci sarebbe ancora traccia del filmato in cui l’uomo uccide Carol colpendola alla testa e finendola con una coltellata alla gola mentre la giovane ancora rantolava. «L’ho uccisa per pietà» aveva detto l’assassino negli interrogatori dopo un racconto lucido e dettagliato.