Caro-bollette in piscina Chiude vasca olimpionica

Legnano, la corsia da 50 metri della Ferdinando Villa non sarà aperta al pubblico fino al mese di maggio

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di Paolo Girotti

L’energia costa troppo e riscaldare una vasca olimpionica da 50 metri in questo momento, con le condizioni che si sono venute a creare dopo la pandemia, è ben più che un azzardo, così che c’è una sola strada da percorrere: chiudere la vasca più grande dell’impianto di viale Gorizia sino al prossimo mese di maggio. La decisione, improvvisa, che riguarda l’impianto "Ferdinando Villa" è stata ufficializzata ieri dall’Amministrazione comunale. A monte della chiusura ci sono prima di tutto il calo degli ingressi nell’impianto, dovuto alla situazione pandemica, e ora anche l’esplosione del costo dell’energia, che supera ormai il 35%: due variabili che hanno reso economicamente insostenibile l’apertura della vasca olimpionica. Il Comune e Amga Sport, società alla quale fa capo la gestione degli impianti, terranno dunque aperta la vasca da 25 metri evitando la chiusura totale dell’impianto natatorio. Secondo i calcoli fatti dai tecnici che si occupano dell’impianto, mantenere in funzione la sola vasca da 25 metri consentirà un risparmio che, proiettato sull’attività al coperto nel 2022 (da metà febbraio sino alla metà di maggio e dalla ripresa dell’attività in settembre al termine dell’anno), si stima in 300mila euro. Il risparmio è quello risultante dalla differenza fra costi di funzionamento (600mila euro) e incassi (300mila euro). Saranno garantiti i corsi già avviati e, pur con una riduzione degli spazi, l’attività delle società sportive, mentre il nuoto libero sarà concentrato alla fascia mattutina. "Riusciamo a garantire l’apertura di una vasca, cosa che non è affatto scontata in una situazione di difficoltà eccezionale – ha spiegato Guido Bragato, assessore allo Sport –. Si tratta di una decisione che è stato difficile prendere pensando a utenti e società sportive, ma, purtroppo, necessaria. Tutti gli impianti natatori stanno scontando l’effetto combinato della pandemia e del "caro bolletta"; fattore, quest’ultimo, che nella gestione di una piscina ha un peso determinante. Chiudiamo l’olimpionica sino a metà maggio con l’auspicio che un intervento governativo sui costi, chiesto dai Comuni a gran voce, permetta di superare l’emergenza".