Aumenti fino al 150 per cento, l'allarme negli Hospice: "Neppure le donazioni bastano"

Non riescono a fronteggiare i costi alle stelle di gas ed energia elettrica.Il ritocco delle tariffe deciso dalla Regione è una boccata d’ossigeno, "ma solo per terminare il 2022"

Hospice

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Abbiategrasso (Milano) - ​«A fronte di un aumento delle bollette stimato intorno al +150%, le tariffe sono oggi inadeguate ovunque. Neppure le donazioni bastano più. La vera soluzione sarebbe sbloccare i decreti attuativi dedicati proprio alle tariffe, che da dodici anni sono fermi in Parlamento, oppure non sappiamo cosa succederà a partire dal 2023". Sono giorni febbrili per gli Hospice lombardi e le associazioni che si occupano di cure domiciliari palliative. Il rincaro delle utenze, infatti, ha colpito anche un settore che da tempo vive difficoltà strutturali legate soprattutto alla carenza di personale e a trasferimenti pubblici non più proporzionati alla qualità e alla portata dell’assistenza erogata ai malati cronici e terminali, il cui costo ricade in toto sul sistema sanitario regionale.

L’aumento del 2,5% delle tariffe deciso giovedì da Regione Lombardia per affrontare il caro-bollette è una boccata d’ossigeno che, secondo Luca Moroni, coordinatore regionale della Federazione cure palliative e direttore dell’Hospice di Abbiategrasso, "consentirà di chiudere il 2022". E poi? "Serviranno investimenti a livello nazionale. Solo in Lombardia parliamo di oltre 30mila malati e nonostante i 72 Hospice e le 134 Unità di cure palliative domiciliari siamo ancora lontani dalla copertura del fabbisogno potenziale. Le previsioni di un aumento delle utenze del 60% sono ottimistiche: per le strutture residenziali la Regione ha stimato di toccare il +150%. Senza contare gli altri costi (trasporto, farmaci…, ndr ) la cui crescita si aggira intorno all’8%".

Nel solo 2021 gli Hospice lombardi hanno assistito più di 13mila malati, mentre altri 17.700 hanno goduto dell’assistenza di medici e infermieri specializzati direttamente a casa. Senza questo sistema assistenziale le difficoltà collegate alla cura di una persona malata ricadrebbero in toto sulla famiglia. Neppure i circa 400mila euro l’anno che una struttura come quella di Abbiategrasso riesce a raccogliere grazie alle donazioni dei privati bastano più. "Chiediamo alla Regione di continuare sulla strada della riforma del settore delle cure palliative, che ritengo un bel progetto – aggiunge Moroni –. E ci affidiamo al Pnrr: è destino che arrivino dei fondi se pensiamo agli obiettivi del piano nazionale. Entro il 2026 il sistema sanitario dovrà raggiungere almeno il 10% degli over 75 fuori dagli ospedali, oggi siamo ancora fermi al 4%. Per migliorare questi numeri è essenziale l’apporto di strutture funzionanti e di alto livello qualitativo".