Abbiategrasso, le cucine di Carlo Cracco lasciano l'Annuciata

Lasciate nel convento. La rabbia del Comune

 Carlo Cracco nelle sale dell’Annunciata

Carlo Cracco nelle sale dell’Annunciata

Abbiategrasso (Milano), 14 giugno 2018 - Le cucine di Carlo Cracco diranno addio all’Annunciata entro la fine del mese di agosto. Questa è la scadenza data dall’Amministrazione comunale di Abbiategrasso alla Maestro Martino per sgomberare le sale dell’ex convento dalle attrezzature. La conferma è arrivata direttamente dal sindaco Cesare Nai. Sciolte le riserve anche sull’ammontare del canone di deposito che il Comune ha chiesto all’associazione dello chef stellato per «ospitare» le cucine: parliamo di una cifra che si aggira intorno ai 2.000 euro. Nulla di eccezionale, come aveva anticipato Nai qualche tempo fa, ma una sorta di risarcimento per l’occupazione degli spazi pubblici. È possibile che questo passo sia l’addio definitivo della Maestro Martino alla città del Leone. Visto che formalmente la convenzione tra Comune e associazione è scaduta lo scorso autunno e non è più stata rinnovata. Mentre le cucine dell’Annunciata sono rimaste, ultimo «baluardo» della venuta di Cracco. Allo stesso modo sembra destinata a chiudersi anche la polemica politica che fin dall’inizio ha accompagnato la presenza dello chef in città.

Qualche mese fa il gruppo di minoranza Cambiamo Abbiategrasso aveva perfino proposto in Consiglio comunale una mozione, poi bocciata, per «rientrare in pieno possesso delle sale» nell’ex convento. Ma questo è un periodo caldo anche per cominciare a pianificare il futuro del complesso: «Ci stiamo lavorando e valutiamo insieme a un consulente (lo stesso che aveva aiutato la passata amministrazione sulla questione Annunciata, ndr) le caratteristiche che dovrà avere il bando per l’assegnazione degli spazi -  ha spiegato ancora Cesare Nai -. Può darsi che qualche novità ci sia già a partire dalla fine della prossima settimana, dopo che avremo portato in consiglio la variazione di bilancio».

Più volte l’Amministrazione comunale aveva spiegato che l’intenzione è quella di rendere sostenibile dal punto di vista finanziario il complesso risalente al XV secolo. La ragione è semplice: l’Annunciata costa alle casse comunali circa 200mila euro l’anno in manutenzione e utenze. Soldi dei contribuenti che non vengono neppure lontanamente recuperati in termini di servizi offerti da quegli spazi; tant’è che il Comune non è più intenzionato a sostenere la spesa senza poter contare su ritorni economici. Si tratta del medesimo problema che hanno dovuto affrontare le Amministrazioni che si sono succedute ad Abbiategrasso dal 2007 in avanti, quando cioè è stata completata la ristrutturazione dell'ex convento per un valore di circa 11 miliardi.