
Un'auto dei carabinieri
Busto Garolfo (Milano), 25 maggio 2019 - Spaccio selvaggio nelle campagne del Bustese. A lanciare il grido d’allarme gli agricoltori, che nel periodo estivo devono lavorare nei campi a stretto contatto con i venditori di droga, i quali pare abbiano stabilito lungo la direttrice per Furato il loro centro di smistamento. "Li troviamo a tutte le ore del giorno – spiega un imprenditore agricolo della zona – spuntano dai boschi ma anche dai campi, dove l’altezza delle coltivazioni nasconde le persone". Un continuo via vai di automobili e biciclette per rifornirsi al mercato di stupefacenti a cielo aperto. Oltre ai rischi legati all’attività propria dello spaccio, i contadini locali denunciano il pericolo di incidenti. "Se all’arrivo dei trattori gli spacciatori scappano non è escluso che qualche tossico dipendente in preda a un malore svenga in mezzo all’erba. Quando passiamo con le falciatrici per il foraggio dobbiamo stare molto attenti. Il pericolo che una persona svenuta finisca tra le lame dei macchinari non è da escludere". Un rischio enorme, quindi, che potrebbe tramutarsi in una tragedia.
Di questa situazione sono al corrente anche gli agenti della polizia locale: "Lo sappiamo – spiega il comandante Antonello Grassi –, abbiamo provveduto a informare anche le forze dell’ordine sulla situazione lungo via Furato". Ciò che avviene nei campi a sud di Busto Garolfo è un classico dell’attività di spaccio, i sentieri che portano ai boschi più interni fino al confine con le Cave di Casorezzo, offrono un riparo sicuro da occhi indiscreti e gli spacciatori di diverse nazionalità riescono ad agire lontano dai curiosi. Il più delle volte, ricevuta la dose, gli acquirenti se ne vanno lasciando il posto agli altri, in alcuni casi però, spiegano gli agricoltori, qualcuno preferisce "farsi immediatamente" nei campi circostanti. "Non sempre quando arriviamo con i trattori gli spacciatori se ne vanno, personalmente – conclude l’agricoltore – non mi azzardo ad avvicinarmi. Ho solo timore di prendere sotto la macchina per tagliare i prati qualcuno che non mi ha sentito arrivare. Senza parlare poi dei rischi che corriamo la notte quando, alle tre o quattro del mattino, dobbiamo uscire per l’irrigazione dei campi". "I meeting point dello spaccio nell’alto-milanese sono itineranti – spiega Antonello Grassi – ovviamente l’attività di dissuasione operata dalle forze dell’ordine spinge i pusher a spostarsi altrove".