Abusi in oratorio, clima pesante alla messa: "Chi sbaglia deve pagare"

I fedeli di Busto Garolfo sconvolti dopo l’arresto di don Emanuele Tempesta. Il vicario episcopale ha cercato di rasserenare gli animi

Il vicario episcopale (foto di repertorio) don Luca Raimondi

Il vicario episcopale (foto di repertorio) don Luca Raimondi

Busto Garolfo (Milano), 19 luglio 2021 -  La prima domenica, la prima messa dopo il terremoto che ha investito la parrocchia e l’oratorio. È toccato al parroco, don Ambrogio Colombo, affrontare i fedeli durante la messa solenne delle 11 nella chiesa dei Santi Salvatore e Margherita, all’indomani dell’arresto di don Emanuele Tempesta accusato di avere molestato sette ragazzini che frequentavano l’oratorio. Poco prima dell’inizio delle celebrazioni, il sacerdote 71enne ha letto una lettera inviata dal vicario episcopale don Luca Raimondi, col quale il responsabile della Diocesi ambrosiana ha manifestato la sua vicinanza alla comunità. "Non bastano una dichiarazione e un comunicato per riportare pace e sollievo nel cuore di chi è ferito – queste le parole di monsignor Raimondi –. A darci coraggio ci sono però le tante donne e i tanti uomini che negli oratori curano con attenzione la loro formazione e quella di coloro di cui hanno la responsabilità".

Il clima all’interno della chiesa, ieri, era comunque pesante. C’erano gli educatori dell’oratorio estivo con addosso le magliette azzurre realizzate quest’anno, quasi a voler testimoniare la volontà di superare questo periodo nero. O almeno di provarci. Ma fra gli adulti, fra i genitori, lo sconcerto era palpabile e lo si leggeva negli occhi. "Non abbiamo mai avuto dubbi sulla validità degli oratori e della vita in parrocchia, chi ha sbagliato ha agito da uomo e non da prete – dice convinta una mamma –. I miei figli comunque continueranno ad andare all’oratorio". Sulla stessa lunghezza d’onda un papà. "Ho un figlio che fa il chierichetto e il servizio durante le celebrazioni continuerà a svolgerlo anche dopo questa triste vicenda – afferma –: sarà la giustizia a fare il suo corso, e se don Tempesta ha sbagliato dovrà essere condannato con la massima severità".

La comunità parrocchiale si è stretta attorno al parroco don Ambrogio Colombo, chiamato ad affrontare una situazione che non avrebbe mai creduto di dover vivere. "Gli siamo vicini con la preghiera. Purtroppo non è lui a designare i sacerdoti e nemmeno a consacrarli – ha commentato un genitore –, se ci fosse una maggiore attenzione nel selezionare, anche sul piano psicologico, chi aspira a diventare sacerdote non ci troveremmo davanti a queste vicende sconvolgenti". Oggi i cancelli dell’oratorio di via Mazzini si apriranno regolarmente. Il coordinatore Alessandro Croci ha lanciato lo slogan "avanti tutta" per confermare la volontà di proseguire le attività estive. E venerdì sera, un gruppo di ragazzi si è fermato davanti all’oratorio lanciando ad alta voce accuse e una serie d’insulti nei confronti di don Tempesta.