Bulimia e anoressia esplose con il Covid: si abbassa l’età, aumentano i casi gravi

Legnano, l’ambulatorio per i disturbi alimentari dell’Asst registra un'impennata di casi

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Legnano, 4 novembre 2021 - I disturbi del comportamento alimentare erano già una realtà consolidata negli ultimi anni: la pandemia non ha fatto altro che introdurre altre variabili, capaci di rendere il fenomeno ancora più accentuato (30% di utenza in più) e alzare ulteriormente il livello d’attenzione dei servizi chiamati a intervenire. Deve tenere conto anche di questa "accelerazione", della variazione della domanda e dei rischi connessi, la volontà di approntare e tradurre in pratica un piano di sviluppo dell’offerta espressa dai responsabili dell’ambulatorio Disturbi del Comportamento Alimentare dell’Asst Ovest Milanese. Ieri mattina sono stati Giorgio Bianconi, direttore dell’Unità organizzativa complessa di Psichiatria di Legnano, dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’Asst Ovest Milanese, e Lorena Vergani Responsabile Uosd di Psicologia Clinica, a spiegare lo stato dell’arte dell’ambulatorio e i programmi futuri.

Il tutto a partire da una certezza: le patologie connesse ai disturbi del comportamento alimentare sono oggi un problema di rilevanza epidemiologica e l’elevata mortalità rilevata nelle casistiche analizzate rende queste patologie ancora più gravi. A questo si aggiunge una certa difficoltà, anche culturale, nell’arrivare all’osservazione clinica in tempo utile e si comprende così come sia diventato indispensabile compiere un passo in avanti. L’ambulatorio ha aperto i battenti a Legnano nel 2009 (ora, baricentrico rispetto alla domanda e funzionale alla prossimo piano di sviluppo, ha sede a Cuggiono) e da quel momento sono stati avviati percorsi diagnostico-terapeutici per circa 700 utenti. Gli ultimi anni e la pandemia hanno portato a un aumento non solo quantitativo dei casi, ma anche a una differenziazione qualitativa: quadri clinici più gravi e riduzione dell’età d’esordio, oggi intorno ai 14, 15 anni. Quali, dunque, le novità che verranno introdotte per sviluppare il servizio? Almeno tre: interventi indirizzati alla famiglia dell’utente; il "pasto assistito", una tecnica che permette a gruppi di pazienti la condivisione di un pasto preparato ad hoc; macroattività complesse da avviare con le unità di medicina generale e pediatria.