Bonus bebè negato a tre bambini stranieri. Intervengono i giudici

L’Amministrazione leghista non lo concede a tre bambini i cui genitori hanno origini extraeuropee: la magistratura annulla il provvedimento

Per il tribunale il bonus non può essere negato a chi ha genitori extracomunitari

Per il tribunale il bonus non può essere negato a chi ha genitori extracomunitari

Boffalora Ticino (Milano) - "Arriverà il momento in cui il Comune sarà obbligato da una sentenza a cambiare la delibera di giunta e, a quel punto, le risatine che abbiamo visto in consiglio durante la discussione forse verranno meno". Era lo scorso marzo quando, con queste parole, i consiglieri di Insieme per Boffalora commentavano la decisione della maggioranza leghista di respingere la loro mozione con la quale si chiedeva la concessione del bonus bebè (250 euro) alle tre famiglie escluse con provvedimento adottato dalla Giunta perché i loro genitori "non sono cittadini europei". E il momento, adesso, è arrivato. Nei giorni scorsi il giudice Eleonora Vera Porcelli del Tribunale di Milano ha riconosciuto quale discriminatorio l’atto adottato dalla giunta leghista nei confronti delle famiglie escluse dalla concessione del contributo, condannando il Comune al pagamento dei bonus maturati tra il 2016 e il 2020, nonché duemila euro agli avvocati della controparte.

Il bonus bebé viene assegnato alle famiglie dei nuovi nati dal 2016, con atto della giunta dell’allora sindaco Curzio Trezzani. Inizialmente ne era escluso chi non aveva tre anni minimi di residenza e chi non era cittadino europeo. Nel 2020 il nuovo bando deciso dalla giunta guidata da Sabina Doniselli manteneva solo la pregiudiziale della cittadinanza europea. Tra i nati nell’anno 2020 ci sono infatti tre bambini (nati in Italia) i cui genitori sono però extracomunitari. A loro quindi, secondo quanto sostenuto dalla giunta guidata da Sabina Doniselli, il contributo di 250 euro non spettava e non è stato consegnato. Ed è stata proprio una di queste famiglie che ha dato corso al procedimento giudiziario, sostenuta da Avvocati per niente onlus e dall’Associazione per gli studi giuridici per l’immigrazione. 

Il giudice, a maggio, aveva tentato una conciliazione tra le parti proponendo l’eliminazione del requisito della cittadinanza europea e il pagamento del bonus ai nuovi nati cittadini extracomunitari per i soli ultimi due anni (2019 e 2020). Proposta non accolta dalla controparte. Quindi c’è stata una nuova udienza conclusa con la sentenza che obbliga il Comune a riconoscere i bonus pregressi non pagati, e a pubblicare la sentenza sul sito istituzionale del Comune. Per il sindaco non si trattava di un provvedimento discriminatorio, perché "il nostro Comune ha sempre cercato di intercettare il più possibile i bisogni di tutti". "Quando un’amministrazione decide che alcuni cittadini non possano accedere al bonus bebè sulla base della cittadinanza dei propri genitori, commette un torto nei confronti dell’intera comunità", è il parere espresso dalla minoranza.