Tempesta e fiume di grandine sul Legnanese: in ginocchio negozi e sottopassi /FOTO E VIDEO

Decine di negozi allagati, danni ingenti e traffico paralizzato. Donna bloccata in auto nel sottopasso allagato: la salvano due passanti

strade come fiumi

strade come fiumi

Legnano, 10 maggio 2018 - Improvvisamente, intorno alle sei e mezza del pomeriggio, si scatena l’inferno. Prima il sole che cede spazio a nuvole nere e, come si dice sempre in questi casi, minacciose. Poi gocce sempre più grosse. E infine una vera e propria tempesta, intensa, e seguita di lì a pochi minuti da una grandinata. Chicchi grossi come piselli che hanno colpito duro un’area ben localizzata dell’Alto Milanese: Legnano città e alcuni Comuni limitrofi, come Rescaldina, San Vittore Olona e anche Nerviano. Una ventina di minuti almeno, nel corso dei quali si è abbattuta sulla città una vera e propria bomba d’acqua. Il centro di Legnano, da corso Italia a corso Magenta, alla fine si ritrova imbiancato. Come se la primavera ormai inoltrata avesse lasciato spazio – temperature comprese – a una giornata d’inverno. Un fiume di grandine sulle strade. E poi d’acqua. Inevitabilmente allagati alcuni sottopassi, come quello di grande scorrimento fra viale Toselli e via San Michele del Carso. Pesanti le conseguenze sul traffico, considerata anche l’ora.

Ma una situazione ancora più critica si è registrata all’incrocio fra corso Magenta e le vie Buozzi e Ratti. Nel bel mezzo della grandinata, infatti, un tombino posto al centro della strada è letteralmente «scoppiato» riversando un getto continuo d’acqua, come un geiser, sull’asfalto. Le due cose combinate – acqua, grandine e il reflusso fognario – hanno in pochi minuti allagato la strada. Acqua fino all’altezza delle ginocchia (per dare un’idea) che ha invaso subito i negozi ancora aperti. La farmacia San Luigi, il negozio di parrucche, il bar pizzeria, tutti collocati ai quattro angoli del crocevia hanno dovuto abbassare le saracinesche per evitare il peggio, ma questo non ha impedito alla corrente impetuosa come un fiume d’invadere i locali. Stessa situazione critica alla scuola primaria De Amicis sull’altro lato. E poi ancora scantinati invasi dalla corrente in cerca di sfogo, marciapiedi, aiuole. Centraline elettriche saltate, come nell’isolato della corte Sant’Ambrogio dove la corrente è rimasta fuori uso per oltre un’ora, traffico paralizzato con lunghe code. Infuriati i commercianti, anche per l’assenza dei vigili del fuoco in quella mezz’ora da paura in cui dal tombino usciva di tutto. Solo intorno alle sette e mezza l’allarme è cessato. Il tombino ha iniziato «miracolosamente» a inghiottire acqua anziché sputarla. E la tempesta ha concesso una tregua.