Coronavirus, bloccati a Santo Domingo da oltre un mese: coppia di pensionati torna a casa

Sono rimasti bloccati sull’isola dove erano in vacanza: "Abbiamo dovuto pagare di tasca nostra, ma finalmente siamo tornati"

Francesco Vitello e Lucia Paola bloccati a Santo Domingo

Francesco Vitello e Lucia Paola bloccati a Santo Domingo

San Giorgio su Legnano (Milano), 9 maggio 2020 - "Finalmente a casa, ma la Farnesina non si è minimamente interessata alle nostre vite". Poche parole dopo un volo di 9 ore con guanti e mascherine a bordo di un aereo Neos che li ha riportati a casa. Francesco Vitello 73 anni e la moglie Lucia Paola di 71 sono atterrati ieri mattina all’aeroporto di Malpensa dopo un volo diretto da Santo Domingo. I due sangiorgesi erano sull’isola dall’inizio di gennaio, in vacanza. Sarebbero dovuti tornare in Italia il 30 marzo, ma la pandemia li ha bloccati nel residence dove erano in multiproprietà. "Abbiamo dovuto pagare di tasca nostra ben tre biglietti per il rientro a casa, mentre dalla Farnesina non abbiamo avuto alcun aiuto, nè pratico e tantomeno economico" spiega Lucia. Il biglietto è costato 710 euro per un volo non organizzato dal Governo. In caso contrario avrebbero dovuto attendere il mese di luglio per fare ritorno in Italia.

«Non si capisce perché i tedeschi siano rientrati con voli pagati dalla Comunità Europea, mentre noi siamo stati abbandonati". Sull’isola i contagi sono stati pochi e abbastanza controllati. Il maggior numero di decessi è stato causato dall’ingestione di misture di alcolici e prodotti di vario tipo assunti nella speranza vana di bloccare il contagio". Nel residence dove erano in vacanza i due pensionati sangiorgesi non avevano la possibilità di utilizzare la televisione e l’acqua calda. Per loro mare off limits e piscina ridotta. "Dalle 17 fino alle 6 del mattino scattava il coprifuoco. Non si poteva uscire e dovevamo restare chiusi in camera. La polizia fa rispettare le leggi, ma è stata comunque una quarantena tranquilla. In ogni zona c’erano disinfettanti prima di entrare nei locali".

Il volo di ritorno è stato abbastanza pesante per la coppia, costretta ad indossare la mascherina per l’intero tragitto: "Sono stati tutti gentilissimi con noi. Un volo riempito a metà per via delle nuove norme. Adesso staremo a casa per la quarantena, ma non ci interessa: siamo a casa". Anche le figlie delle coppia tirano il fiato: "Finalmente sono a casa - spiega Ines Vitello -. Adesso cercheremo di capire come sono andati questi mesi perché loro per non farci preoccupare non ci hanno detto nulla. Ma sappiamo che non sono state settimane facili, per noi come per loro. Il sistema sanitario dell’isola è pessimo e nel caso di problematiche di salute bisogna per forza di cose andare nelle cliniche private, i cui prezzi sono proibitivi. Per fortuna adesso sono rientrati in Italia, e anche se la situazione qua non è facile, sono comunque a casa".