Bimbo rapito all’ospedale di Magenta, mistero sul blitz del padre: ecco i nodi da sciogliere

Lieto fine anche grazie ai capotreni che hanno individuato il convoglio giusto in arrivo alla stazione di Milano San Cristoforo ma restano troppi interrogativi sulla vicenda

Il sindaco Cesare Nai e la comandante della Polizia locale Maria Malini

Il sindaco Cesare Nai e la comandante della Polizia locale Maria Malini

A Milano e in tutto il territorio si tira un sospiro di sollievo per la conclusione positiva di una vicenda che avrebbe potuto avere ben altri esiti. Sorridono il sindaco Cesare Nai e la comandante della Polizia locale Maria Malini ieri nella conferenza stampa a palazzo municipale di piazza Marconi insieme all’assessore alla sicurezza Chiara Bonimi, alla dirigente dei servizi sociali Alessandra Airoldi, ai due ufficiali e ai due agenti della Polizia locale in servizio venerdì ad Abbiategrasso.

"Quanto è successo non è frutto del caso – ha precisato la comandante – C’è dietro un lavoro importante cominciato con il controllo immediato dell’abitazione del padre". Nel pomeriggio di venerdì gli agenti lo hanno notato con un ovetto, una piccola culla e hanno intuito subito quello che stava accadendo avviando un’attività di pedinamento. Era in atto un tentativo di fuga che poi si è concretizzato. "La pattuglia di motociclisti è riuscita ad individuare il veicolo che era stato utilizzato -continua - Ad un certo punto abbiamo saputo che l’uomo si era fatto portare alla stazione di Albairate dove abbiamo ricevuto il supporto dei colleghi del paese".

Il lavoro è avvenuto in sinergia con la Polfer e la Polizia locale di Milano. Ma non solo. Fondamentale si è rivelato anche il lavoro dei capotreni che hanno individuato il convoglio giusto in arrivo alla stazione di Milano San Cristoforo. Dove è avvenuto l’arresto non senza momenti di tensione. L’uomo, che aveva raggiunto San Cristoforo, da solo con il bimbo di due mesi, aveva tentato di sottrarre la pistola ad un agente della Polizia locale di Milano. Ma alla fine è stato bloccato ed arrestato. L’attività, soprattutto quella dei servizi sociali, continuerà a tutela del bimbo. Restano alcuni punti ancora da chiarire. Come l’uomo si sia servito dell’auto per recarsi in stazione, se abbia usato violenza nei confronti del proprietario.

La mamma del bambino pare abbia avuto un ruolo, ma al momento dell’arresto era presente solo il padre insieme al bimbo. Soprattutto gli interrogativi vertono su quanto accaduto all’ospedale di Magenta dove l’uomo aveva il diritto di vedere il bimbo alla presenza di due operatori. Cosa che è effettivamente avvenuta. Ma gli stessi operatori non hanno avuto la possibilità di impedirgli di allontanarsi. Ora il bimbo si trova al sicuro in ospedale. "Un doveroso ringraziamento a tutti – conclude il sindaco Nai – l’operazione è durata un’ora in tutto, tutti hanno dimostrato grande professionalità".