Trasporto ferroviario, caos abbonamenti: ai legnanesi costa meno partire da Busto Arsizio

"Strategie” difensive per ridurre l’impatto degli aumenti, aggirandoli

Pendolari Trenord

Pendolari Trenord

Milano, 19 settembre 2019 - «La mancata convocazione della conferenza del trasporto pubblico locale è anche all’origine degli innumerevoli disguidi che si stanno verificando all’atto dell’acquisto o dell’uso dei titoli integrati a danno dei viaggiatori a causa della mancanza di una regia comune»: Così il comitato pendolari sui problemi del trasporto ferroviario che in questi giorni, ridosso della scadenza del primo ottobre, sono stati evidenziati più volte. Gli aumenti, motivati con l’allineamento dei biglietti ferroviari con quelli di Atm nell’area metropolitana di Milano, stanno portando caos fra gli stessi pendolari, molti dei quali stanno già mettendo in atto delle “strategie” difensive per ridurre l’impatto degli aumenti stessi, aggirandoli.

Ad esempio, molti pendolari di Legnano e di Canegrate potranno scegliere se è più conveniente ed utilizzabile acquistare un abbonamento da Busto Arsizio. Date le nuove zone tariffarie, l’abbonamento mensile da Busto a Milano costa 11 euro in meno di quello da Legnano: quindi 71 euro contro gli 84 di Legnano e Canegrate che rientrano nell’’area hinterland e ricevono l’integrazione del biglietto Atm. «Questi escamotages sono un segnale che i vantaggi dell’integrazione tariffaria saranno pagati da chi userà meno i mezzi pubblici nell’hinterland, a tutto vantaggio di chi invece potrà sfruttare al massimo il biglietto unico, in particolare nei confini milanesi. Un assetto sbilanciato dovuto allo scontro di due egoismi: quello del comune di Milano con Atm e quello opposto della Regione con Trenord, che finisce per garantire, ancora una volta, soprattutto le esigenze municipali dimenticando di nuovo le esigenze dei 3 milioni di abitanti della città metropolitana. Per questo va rivisto il meccanismo tariffario e reso più flessibile» ha spiegato Dario Balotta di Europa Verde.