Legnano, bici in centro: dopo lo stop torna il via libera

Per anni nella Ztl si è dovuto portare a mano le due ruote. Ora il divieto va in soffitta: i ciclisti non fanno più paura

Bici off limis in centro a Legnano

Bici off limis in centro a Legnano

Legnano (Milano) -  Nel 2017 quella decisione aveva fatto parlare della città di Legnano in tutta la penisola, spesso in tono polemico: al centro delle discussioni l’ordinanza, emessa quando ancora era sindaco Gianbattista Fratus, pensata per impedire ai ciclisti di attraversare la ztl del centro cittadino in sella alla propria due ruote che, disciplinatamente, doveva essere invece condotta a mano fino al momento dell’uscita dalla stessa area.

Ebbene , forse non tutti se ne sono accorti (sono ancora parecchi i ciclisti che scendono dalla bicicletta prima di entrare nella ztl) ma nel silenzio che caratterizza le "non decisioni", una volta scaduta dopo l’ultimo rinnovo a cavallo tra 2018 e 2019, quell’ordinanza non ha oggi più alcun valore, così che la zona a traffico limitato può essere ora percorsa in lungo e in largo, continuando a pedalare ma rispettando regole normalmente vigenti. Per capire da cosa fosse scaturita la decisione di impedire l’attraversamento in bicicletta dell’area si deve fare un passo indietro sino, appunto, al 2017: l’ordinanza nacque dopo le segnalazioni di alcuni cittadini, questa volta pedoni, che erano stati investiti, o avevano rischiato di esserlo, da ciclisti che attraversavano la ztl del centro cittadino a piena velocità e senza considerare quell’utenza debole ancor "più debole" rispetto a chi si muove su due ruote. A fine 2017, dunque, l’ordinanza era diventata operativa, condita con le sedici sanzioni elevate nelle prime due settimane per dare il classico "segnale" in previsione dell’affollamento del vicino periodo natalizio. Allora il sindaco Fratus, forte delle richieste pressanti di parte della cittadinanza, l’aveva definita una decisione "saggia, che nonostante qualche polemica iniziale, è stata apprezzata dalla cittadinanza".

I ciclisti si erano presto adeguati, ma questo non aveva impedito cortei di protesta organizzati in pieno centro cittadino per chiedere una marcia indietro rispetto a questo provvedimento: l’ordinanza, confermata anche da una segnaletica dedicata all’ingresso dell’area, era stata poi più volte rinnovata sino al 2019. Poi le vicissitudini della giunta di Gianbattista Fratus hanno fatto il resto, perché i commissari che hanno retto le sorti della città per un anno e mezzo dopo le vicende giudiziarie avevano deciso di non rinnovare l’ordinanza. Sparita anche la segnaletica dedicata dagli ingressi della ztl nel 2020 e malgrado qualcuno sia ancora convinto della permanenza del divieto, la "retromarcia" è da considerarsi invece ufficiale, anche perché l’amministrazione di Lorenzo Radice non ha alcuna intenzione di rinnovare l’ordinanza.

Dunque , liberi tutti all’interno della Ztl? Non è esattamente così, perché così come è vero che in una situazione di tranquillità e senza ressa i ciclisti possono muoversi tranquillamente senza trattare l’area come un velodromo, è ugualmente vero che quando la polizia locale dovesse verificare situazioni di potenziale pericolo, oggi come prima dell’ordinanza, può imporre il passaggio con la bici a mano o altri comportamenti restrittivi. Legnano può puntare a essere dunque la "città della bicicletta", ma solo se percorsa da ciclisti davvero educati.